IL PROGETTO
BELLUNO Non c'è pace per lo Spes Arena. Tetto da sistemare e

Giovedì 14 Novembre 2019
IL PROGETTO
BELLUNO Non c'è pace per lo Spes Arena. Tetto da sistemare e antincendio da rivedere mettono a dura prova l'attività e la capienza della struttura sportiva di Lambioi. La pioggia dei giorni scorsi ha obbligato al rinvio di una partita, perché gocciolava acqua in campo. Nel frattempo la parte alta degli spalti continua a essere inutilizzata per la mancanza degli aspiratori di fumo. Gli interventi necessari sarebbero insomma due, entrambi decisamente troppo costosi per le possibilità risicate delle casse comunali. Perciò si sta in attesa dell'uscita di un bando e, nel frattempo, si prepara il piano di attacco per non farsi trovare impreparati. «Qualche settimana fa gli uffici comunali mi hanno consegnato la relazione sull'impianto che avevo richiesto spiega l'assessore allo sport Marco Bogo -, ora abbiamo una stima abbastanza precisa degli interventi necessari alla struttura. Al momento siamo fermi a questo step, restiamo in attesa della pubblicazione di bandi pubblici per poter finanziare le opere». La struttura è sicura, ma il pubblico non deve sedere negli spalti in alto, che da qualche anno sono stati chiusi. Ne deriva una riduzione della capienza dal massimo possibile di 2200 persone con tutte le sedute utilizzabili, agli attuali 1000 posti. Il progetto antincendio in mano al Comune, infatti, richiederebbe di installare evacuatori di fumo sul soffitto della struttura. Un'operazione importante per l'utilizzo a pieno dell'impianto, specie in occasione di eventi sportivi di rilievo, ma assolutamente non sostenibile in questo momento dal Comune. Si parla infatti di un costo di 300 mila euro. E così lo Spes resta sottodimensionato rispetto alle sue possibilità, nell'attesa di tempi migliori. Vaia ha dato il colpo finale ad una copertura già acciaccata dagli anni e dalle nevicate del passato. L'evento del 29 ottobre 2018 aveva letteralmente sollevato il materiale del tetto rendendo necessario un intervento urgente di sistemazione. Ma è stato solo un tamponare una falla che oggi continua a farsi sentire, creando problemi ad ogni pioggia intensa. «E' da un anno, da Vaia, che interveniamo per tappare i buchi spiega Bogo -, è chiara a tutti la necessità di un lavoro definitivo. Così in questo momento siamo nella situazione di dover decidere cosa fare, a cosa dare la priorità. Se diamo la precedenza all'impianto anti fumo portiamo la capienza a 2200 ma non risolviamo il problema del tetto per il quale, però, ci vogliono almeno 400 mila euro. Questa è la cifra minima, perché di certo aprendo un cantiere emergerebbero altri ritocchi e altre manutenzioni da fare. La struttura è datata ed è normale trovarci ora in queste condizioni».
Alessia Trentin
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