IL PROGETTO
Belluno Di buono c'è che sono aumentate. Di meno buono che Belluno non è ancora ufficialmente la loro città. Le rondini sono partite, dopo l'estate trascorsa nidificando sotto i portici del centro storico del capoluogo, gli stormi hanno preso il volo per l'Africa e gli animalisti di Siamo tutti animali tirano le somme. Il gruppo si occupa da anni di tenere monitorata la popolazione, di pulire le tavolette installate sotto i nidi per raccogliere il guano e di aggiungerne di nuove a seconda delle necessità. Fatti due conti, il risultato fa sorridere: quest'anno lo stormo è aumentato. «Abbiamo trovato 46 nidi abitati spiega Cristiano Fant -, un po' di più rispetto agli anni scorsi. Nel 2017, per esempio, erano 37. I posti scelti sono stati ancora una volta i portici di piazza dei Martiri e di via Mezzaterra. Considerato come facciano due covate in un'estate, allora possiamo dire con buona certezza di non sbagliarci troppo, che qui a Belluno nei mesi scorsi sono nati tra i 250 e i 290 rondinotti». Insomma, tutto procede bene. Il soggiorno estivo in città, da quando le tavolette evitano la caduta degli escrementi a terra e lungo le colonne antiche, è più sereno per i piccoli migratori. Quest'estate, infatti, non si sono più verificati atti di vandalismo verso i nidi. Resta però un neo, a guastare un po' il quadro. «Siamo ancora in attesa di un'ordinanza del sindaco e di una targa con l'intitolazione Belluno città delle rondini aggiunge Fant -. Due azioni semplici e a costo zero, promesse tre anni fa». Il contenuto dell'ordinanza dovrebbe essere, secondo Fant, una presa di posizione forte del primo cittadino verso la tutela e il benessere dei volatili, dovrebbe indicare gli articoli di legge legati alla loro salvaguardia e specificare come sia vietato toccare, spostare e rovinare i nidi. «L'ho cercato più volte per affrontare nuovamente la questione, ma si è sempre negato conclude il portavoce dell'associazione -; temo abbia cavalcato il tema per fini di propaganda elettorale, senza crederci troppo».
AT
© RIPRODUZIONE RISERVATA Belluno Di buono c'è che sono aumentate. Di meno buono che Belluno non è ancora ufficialmente la loro città. Le rondini sono partite, dopo l'estate trascorsa nidificando sotto i portici del centro storico del capoluogo, gli stormi hanno preso il volo per l'Africa e gli animalisti di Siamo tutti animali tirano le somme. Il gruppo si occupa da anni di tenere monitorata la popolazione, di pulire le tavolette installate sotto i nidi per raccogliere il guano e di aggiungerne di nuove a seconda delle necessità. Fatti due conti, il risultato fa sorridere: quest'anno lo stormo è aumentato. «Abbiamo trovato 46 nidi abitati spiega Cristiano Fant -, un po' di più rispetto agli anni scorsi. Nel 2017, per esempio, erano 37. I posti scelti sono stati ancora una volta i portici di piazza dei Martiri e di via Mezzaterra. Considerato come facciano due covate in un'estate, allora possiamo dire con buona certezza di non sbagliarci troppo, che qui a Belluno nei mesi scorsi sono nati tra i 250 e i 290 rondinotti». Insomma, tutto procede bene. Il soggiorno estivo in città, da quando le tavolette evitano la caduta degli escrementi a terra e lungo le colonne antiche, è più sereno per i piccoli migratori. Quest'estate, infatti, non si sono più verificati atti di vandalismo verso i nidi. Resta però un neo, a guastare un po' il quadro. «Siamo ancora in attesa di un'ordinanza del sindaco e di una targa con l'intitolazione Belluno città delle rondini aggiunge Fant -. Due azioni semplici e a costo zero, promesse tre anni fa». Il contenuto dell'ordinanza dovrebbe essere, secondo Fant, una presa di posizione forte del primo cittadino verso la tutela e il benessere dei volatili, dovrebbe indicare gli articoli di legge legati alla loro salvaguardia e specificare come sia vietato toccare, spostare e rovinare i nidi. «L'ho cercato più volte per affrontare nuovamente la questione, ma si è sempre negato conclude il portavoce dell'associazione -; temo abbia cavalcato il tema per fini di propaganda elettorale, senza crederci troppo».
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