Il pasticcere che assume: «Ma non accetto condizioni»

Sabato 28 Novembre 2020
Il pasticcere che assume: «Ma non accetto condizioni»
IL CASO
BELLUNO «Ah, si lavora anche di domenica? Allora no, non ci sto». Sono i giovani d'oggi. Non tutti, certo. Ma una buona fetta. Per lo meno quelli che si presentano ai colloqui di lavoro di Damiano Deon, titolare della Pasticceria bellunese a Mussoi e della caffetteria in piazza delle Erbe in centro cittadino. «Quando parlo di turni del fine settimana racconta l'80% dei candidati fugge via». È quasi un paradosso. Non c'è lavoro. Quasi tutte le aziende sono in ginocchio per il covid e tagliano. All'improvviso ne spunta una che va controcorrente. Che cerca personale. Ma, nonostante questo, la sedia rimane vuota. Dopo l'ultimo colloquio di ieri mattina, Damiano Deon si è sfogato sui Social con alcuni chiarimenti, corti e incisivi, riguardo all'attività che il candidato andrebbe a svolgere.
IL MESSAGGIO
«Si lavora il sabato e la domenica» ha chiarito. Poi ha ripetuto il concetto: «Si lavora nei giorni di festa. Si lavora. Non si dettano condizioni. Non si scende a compromessi». Parole dure, supportate però da 10 anni di colloqui a cui sono seguiti ben pochi risultati. L'annuncio continua. Il candidato deve avere un minimo di esperienza e soprattutto voglia di lavorare. «In mancanza dei requisiti sopra richiesti si legge infine siete pregati di starvene tranquillamente a casa, a prendere la disoccupazione e a lamentarvi che non c'è lavoro». È stato il padre di Damiano, Giacomo Deon, a iniziare l'attività nel 1973 rilevando una delle più antiche pasticcerie di Belluno, fondata nel 1947 da Giovanni e Clara Agostini. Ora, uno dei dipendenti ha deciso di andarsene ed è necessario coprire il suo turno.
LO SFOGO
«Spesso si sente la gente che piange il morto tuona Damiano Se non c'è lavoro è semplicemente perché non si adattano a fare quello che viene richiesto. I giovani d'oggi non sanno cosa voglia dire lavorare, sudarsi le cose e imparare un mestiere. I genitori li accontentano in tutto e impediscono loro di diventare autosufficienti». Poi ci sono coloro che prendono l'assegno di disoccupazione e che «hanno molte volte un'entrata maggiore di chi ha un lavoro. Stanno meglio a casa. Quando si sentono dire che devono fare questo e quello non lo fanno». In pasticceria le domande arrivano. E molte. Ma qual è il candidato ideale? Chiaramente una persona libera, senza figli piccoli, e con un minimo di esperienza, partirebbe avvantaggiata. «Non posso assumere qualcuno che deve imparare da zero spiega Deon Perché ho un negozio con un certo nome, in pieno centro e ci stiamo avviando verso Natale». Il lavoro sarebbe nella caffetteria in piazza del Mercato a Belluno. Attualmente ci sono due ragazze, ma serve una terza persona. Fondamentale, però, dev'essere l'intenzione che guida il candidato. «È un lavoro da imparare. Devono venire solo se hanno passione chiarisce il titolare Non deve essere un tappabuchi in attesa di qualcosa di meglio. A loro magari va bene, a me fa perdere tempo. Mi spiego. Non è come in fabbrica: Se sto bene ok, altrimenti me ne vado. Questo lavoro lo scegli perché ti piace».
SERVE PASSIONE
Il turno da coprire è quello della mattina e del primo pomeriggio. All'inizio non sarà a tempo pieno ma è un percorso che va costruito giorno dopo giorno. Inoltre, ci sono le feste natalizie alle porte. Quindi il lavoro non mancherà. In caffetteria, anche se la moglie di Damiano aiuta quando può, c'è la necessità di trovare qualcuno al più presto per non arrivare a Natale con l'acqua alla gola. È un'opportunità. Non richiede grandi sforzi ma solo voglia di mettersi in gioco e tanta passione. Possibile che non ci sia nessuno?
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci