IL FUTURO DEL COLLE
BELLUNO «Più che un rilancio, qui si parla di un

Venerdì 20 Settembre 2019
IL FUTURO DEL COLLE BELLUNO «Più che un rilancio, qui si parla di un
IL FUTURO DEL COLLE
BELLUNO «Più che un rilancio, qui si parla di un lancio», il segretario generale Filt Cgil di Belluno Alessandra Fontana mette l'accento sul tempo perso. Plaude l'iniziativa della Regione, di mettere sul piatto una sostanziosa somma per dare una mano al Nevegal, ma non può fare a meno di sottolineare anche come, in tanti anni di discussioni e di incontri attorno al Colle, non si siano fatti grandi passi in avanti. Così, dopo il gruppo degli operatori della località turistica, anche la sigla sindacale interviene dicendo la propria in merito al vis a vis di lunedì scorso tra l'assessore regionale al turismo Federico Caner, il Comune di Belluno e la commissione comunale Nevegal. Entrambi si dicono lontani dalla posizione del sindaco Jacopo Massaro, favorevole ad un iniziale investimento contenuto di 1 milione e 200 mila euro e alla costituzione di una società pubblico privata, e guardano con speranza all'idea arrivata da Venezia. Caner, infatti, ha parlato di un possibile finanziamento di 12-14 milioni di euro, necessari al rilancio in toto dell'area. Mai prima di lunedì, infatti, si era parlato di investimenti così importanti da parte del pubblico per il Colle. «Come Filt di Belluno non possiamo che apprezzare la proposta dell'assessore sul rilancio del Nevegal spiega Fontana -. Questa infatti non solo rappresenta l'unica strada percorribile per non confinare il Nevegal a galleggiare e sopravvivere, prolungando un agonia lunga decenni, ma potrebbe diventare un ottimo laboratorio di come il pubblico possa e sappia fare sinergia. Il Comune infatti tornerebbe ad essere proprietario degli impianti, Provincia e, soprattutto Regione, finanzierebbero in maniera massiccia il rilancio che, questo punto disporrebbe delle risorse necessarie per un vero piano industriale sul Colle. In realtà più che di rilancio sarebbe corretto parlare di lancio del Nevegal, dal momento che in questi anni non abbiamo visto investimenti ma, piuttosto, abbiamo assistito ad un depauperamento dell'offerta e dell'attrattività turistica. Non è più il tempo di temporeggiamenti e di tentennamenti: si scelga l'unica strada possibile e la si percorra». Urge trovare una soluzione il prima possibile, questo è certo, perchè la stagione invernale è alle porte e non aprire gli impianti di risalita potrebbe davvero essere l'inizio della fine per il Nevegal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci