«Il decreto dignità? Da rivedere»: Bond lo dice con 150 emendamenti

Sabato 21 Luglio 2018
L'OBIETTIVO
BELLUNO Al lavoro per il lavoro. Dario Bond mette mano al decreto dignità. Con un'operazione da 150 emendamenti. Tanti i ritocchi portati dal deputato bellunese alla manovra dell'Esecutivo che arriverà alla Camera mercoledì prossimo per la discussione. Tutti confluiti nei quasi 500 emendamenti depositati dai deputati veneti di Forza Italia. «L'obiettivo non è quello di stravolgere il decreto o di fare ostruzionismo. Anzi - dice Bond -. Vogliamo di migliorare la manovra del governo e renderla efficace. Così com'è rischia di creare molti più problemi di quanti non cerchi di risolvere».
IL DECRETO DIGNITÀ
Il decreto legge 12 luglio 2018, n. 87 (Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese) contiene disposizioni per contrastare fenomeni di crescente precarizzazione in ambito lavorativo, misure per il contrasto alla ludopatia; e molto altro. Si va dalle modifiche della disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato (con il contratto di lavoro subordinato che non può avere durata superiore ai 12 mesi) ad alcune novità per quanto riguarda il lavoro somministrato, fino alla reintroduzione delle causali dopo il primo rinnovo contrattuale. E non manca un passaggio sui voucher. «L'intenzione è buona, il modo di agire un po' meno - dice Bond -. Ho ascoltato il mondo imprenditoriale e da tutti ho sentito la stessa cosa: con questo decreto si rischia un irrigidimento del mercato del lavoro». Un esempio? Le causali. «Quando si reintroducono, si irrigidisce il contratto - spiega il deputato di Forza Italia, insieme al sindaco di Seren, Dario Scopel -. Se c'è un errore, si arriva subito al contenzioso. Questo crea paura nei datori di lavoro. E quindi, spinge il datore a non dare lavoro. I dati dicono che negli ultimi tre anni i contenziosi si erano ridotti dell'85%. Le cause su contratti a termine erano passate dalle 8.019 del 2012 alle 178 del 2017. Adesso?».
GLI EMENDAMENTI
Cosa succederà adesso? «Questa manovra è il decreto sbagliato nel momento sbagliato» dice Michele De Bacco, il consulente del lavoro che ha aiutato Bond a formulare gli emendamenti. «Tre sono i punti fondamentali - dice Bond -. Eliminare le causali; intervenire sulla somministrazione di lavoro con incentivi al datore e più soldi al lavoratore; e lasciare il contratto a termine com'era prima, a 36 mesi. In più, abbiamo presentato un emendamento anche per gli insegnanti con diploma magistrale, perché siano inseriti in una sorta di albo di stabilizzazione. Ci sono circa 300 insegnanti con diploma magistrale in provincia di Belluno».
D. T.
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