Il Cordevole in piena sorvegliato finisce sull'Agordina a Candaten

Lunedì 18 Novembre 2019
Il Cordevole in piena sorvegliato finisce sull'Agordina a Candaten
SEDICO
A preoccupare ieri, prima del Piave, il Cordevole a Sedico sorvegliato speciale dalla prima mattinata della giornata di emergenza. Il torrente è finito in strada a Candaten e ha minacciato anche un tratto d'acquedotto, subito messo in sicurezza con un intervento tempestivo degli operai. In apprensione il sindaco Stefano Deon, che ha effettuato diversi sopralluoghi, con tecnici e uomini di protezione civile nel corso di tutta la giornata. In serata il consigliere provinciale alla Protezione civile, Massimo Bortoluzzi, nei suoi costanti aggiornamenti spiegava che la situazione dei corsi d'acqua «è monitorata costantemente e che la portata del Cordevole è costante e in abbassamento». «La situazione si è normalizzata», confermava ieri alle 21 il sindaco Deon, che per tutta la giornata ha tenuto sotto costante monitoraggio il Cordevole.
L'AGORDINA
L'emergenza era rientrata quindi, ma a che prezzo? Alle 17.15 Veneto Strade informava, nel costante aggiornamento viabilità che per 200 metri, nella zona di Candaten, in località Cordevole era stato istituito il senso unici alternato per «dilavamento scarpata». Era lo stesso punto che cedette con Vaia. I punto simbolo della tempesta del 29 ottobre 2018, il ponte Mas invece, ha retto anche alla piena impetuosa di ieri. A fare la differenza il muro a protezione delle abitazioni a ridosso del ponte, che è in via di ultimazione, ma fortunatamente era già stato praticamente eretto.
PONTE MAS
Un sospiro di sollievo per Gloria Roni, la residente della casa accanto a quella che crollò con Vaia, che venne sfollata per mesi dopo la tempesta. Un intervento post-Vaia che si è dimostrato fondamentale e risolutivo. «Se non c'era quel muro sarebbe stato il disastro, ancora una volta», conferma il primo cittadino. Lo ha provato sulla sua pelle Gloria Roni, che ieri ha controllato la piena del Cordevole, dalla sua terrazza, protetta da quell'opera. «Ha fatto la differenza - conferma - il torrente si è alzato parecchio, ma non questa volta siamo rimasti in casa. E siamo tranquilli, con quel muro difficilmente succederà ancora qualcosa qui da noi».
Ma le polemiche al ponte Mas non sono comunque mancate: in particolare per le persone che si sono assiepate ieri nel pomeriggio sul ponte per fare delle fotografie, nonostante gli avvisi e i divieti di avvicinarsi ai corsi d'acqua nei momenti di piena. Una brutta abitudine che ha scatenato la rabbia suoi social.
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