Il Comune paga ai pescatori i danni causati da Vaia

Lunedì 27 Gennaio 2020
L'ASSEMBLEA
BELLUNO Dall'Emilia Romagna e dal Trevigiano per inaugurare l'anno di attività del Bacino di pesca numero 8. Tanta fedeltà è stata premiata da un bell'annuncio in apertura di assemblea del presidente Luigi Pizzico. «Il Comune di Belluno ha detto proprio sabato pomeriggio ha inoltrato i 5mila euro di risarcimento dai danni di Vaia che avevamo richiesto». Dunque avanti tutta, le acque bellunesi hanno bisogno di essere ripopolate dopo i disastri del novembre 2018 e i pescatori sono pronti a fare la loro parte. Ora, con altri 5 mila euro in saccoccia sarà più facile. «E' stata l'assemblea più bella di sempre racconta entusiasta Pizzico a lavori ultimati , c'è stata tanta partecipazione e un bel dibattito, molto costruttivo». Sul piatto la nuova legge regionale sulla pesca, che ha trovati i pescatori pronti già dal 2012. Sì, perché diversi divieti imposti oggi da Venezia alla pesca di diverse specie da tutelare, il Bacino 8 li praticava già da 8 anni. Nulla da dire, dunque, sulle normative imposte da Palazzo Balbi e immediatamente recepite dal gruppo e inserite nel proprio regolamento interno. La discussione si è invece piuttosto accesa attorno al tema, sempre caldo d'altra parte, delle centraline. A un giorno dalla grande manifestazione nazione di Free Rivers contro i mini impianti di idroelettrico e gli incentivi statali, anche i pescatori hanno preso parte alla mobilitazione semplicemente affrontando la questione in assemblea e poi condividendo sui social del movimento di protesta le loro foto. «Il precedente Governo aveva portato avanti un lavoro per stoppare gli incentivi spiega il presidente -, la legge è stata fatta ma non è ancora stata applicata. Il timore nostro e di tutte le associazioni che partecipano alla protesta è che si faccia un passo indietro e si tornino a stanziare incentivi». Nel frattempo i volontari armati di stivaloni di gomma fanno del loro meglio per mantenere sana e nutrita la popolazione ittica delle acque bellunesi. Nelle scorse settimane sono state messe in acqua in diversi torrenti della città e alla nursery alle Fontane di Nogarè 50 mila uova di trota fario e 1800 temoli sono stati rilasciati sul Piave. Prima dell'apertura della stagione di pesca, il primo marzo, verranno seminate altre 50 mila trote marmorate, 1500 temoli e 15 quintali tra trote fario e iridee lungo l'asta del Piave. Un'attività , quella del ripopolamento, che i pescatori fanno da sempre ma che ha assunto un peso diverso dopo Vaia.
A. Tr.
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