IL CASO SINDACALE
BELLUNO «Cgil, Uil e Nursing Up si arrampicano sugli specchi.

Giovedì 12 Settembre 2019
IL CASO SINDACALE
BELLUNO «Cgil, Uil e Nursing Up si arrampicano sugli specchi. Per giustificare il loro totale immobilismo nei confronti della vertenza sui tempi di vestizione non pagati dicono cose non vere al personale Usl 1 Dolomiti. Ma noi della Cisl non ci stiamo a questi giochetti e ribadiamo l'assoluta bontà del percorso legale intrapreso per rivendicare circa 3.500 euro a dipendente». Gino Comacchio, rappresentante provinciale della Funzione Pubblica Cisl, rimanda al mittente le considerazioni fatte dalle altre tre sigle sindacali all'indomani dell'annuncio che la propria confederazione sta raccogliendo adesioni e mandati per incaricare un avvocato a chiedere all'azienda sanitaria che vengano riconosciuti i circa venti minuti di tempo quotidiani necessari a infermieri, medici, operatori sanitari per indossare e togliere la rispettiva divisa. Un tempo che se moltiplicato per 44 settimane all'anno, per gli ultimi 5 anni (i precedenti sono caduti in prescrizione) e per i circa 2.500 dipendenti ammonterebbe nel complesso a quasi 9 milioni di euro. «Questo tempo - sottolinea Comacchio - il personale Usl lo dona da sempre ed è ora di farsi avanti per rivendicare il dovuto. Da qui il confronto con i lavoratori e la raccolta dei loro mandati per affidare l'incarico al nostro ufficio legale. Un'operazione non da poco che evidentemente Cgil, Uil e Nursing Up non si sono sentiti di intraprendere ma che ora si permettono di criticare dicendo un sacco di bufale come ad esempio che una vertenza legale metterebbe in crisi l'Usl che a sua volta rischierebbe di dover tagliare il salario accessorio dei dipendenti e il piano delle assunzioni». «Nulla di più falso - prosegue Comacchio -: va detto che i soldi del salario accessorio l'Usl non li mette a disposizione per carità cristiana ma perché previsto dal contratto nazionale. E quindi non è vero che questi fondi verrebbero annullati per pagare l'eventuale esito positivo della vertenza vestizione. Per quanto riguarda poi le assunzioni, esse non vengono fissate in base al denaro disponibile bensì per mantenere gli organici previsti dalle pianificazioni generali. Cgil, Uil e Nursing Up, quindi, stanno diffondendo un bruttissimo messaggio. Il tutto per giustificare la propria inerzia. Ben sapendo invece che esiste già un precedente: l'uguale vertenza mossa a Vicenza ha obbligato l'Usl a pagare e i lavoratori non hanno avuto nessuna ripercussione negativa». (rg)
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