Il caso-Questura al Ministero

Domenica 26 Maggio 2019
L'ALLARME
BELLUNO «La Questura di Belluno dal 2012 a oggi ha registrato una perdita secca di 44 operatori e già allora erano sottodimensionati». È la richiesta di aiuto del sindacato di polizia Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia), arrivata in questi giorni sul tavolo del sottosegretario al Ministero dell'Interno Nicola Molteni. È a firma del segretario generale Siulp, Felice Romano, dopo l'allarme del sindacato provinciale, con il segretario Albino Rossa, che con un lavoro certosino ha fotografato la situazione degli organici della polizia bellunese, a dicembre 2018, in un dossier. Lo studio era stato distribuito a tutti i parlamentari bellunesi. C'è chi ha subito presentato un'interrogazione al ministro Salvini, l'onorevole pentastellato Federico D'Incà, che attende risposta. Chi invece si è mosso in altro modo. Al momento però la situazione di Belluno è ancora «drammatica», come la definisce D'Incà nella sua interrogazione. «Il dipartimento di polizia di Stato ha indicato - si legge - 168 poliziotti per la questura e 47 per il commissariato l'organico minimo per il mantenimento dei servizi alla cittadinanza». Ma la questura di Belluno ne conta 137 il commissariato di Cortina 24.
I DATI
Il segretario generale Siulp porta il caso di Belluno, come paradigmatico delle conseguenze del blocco del turn over. «Le esigenze di personale - scrive nella lettera al sottosegretario - sono state valutate in base a criteri tradizionali come abitanti e indice della criminalità, ma gli impegni degli uffici della polizia di Stato che insistono su questo territorio sono decisamente più consistenti. Basti ricordare che sui comprensori della zona Ampezzana si riversano milioni di turisti». Ricorda poi che il Commissariato di Cortina ha 24 operatori e che dal 2012 a oggi i poliziotti bellunesi sono passati da 181 a 137, pari al 25% in meno in 7 anni. Poi la Stradale: passata da 70 a 52 operatori (tra sezione e distaccamenti di Valle e Feltre). E la Polfer. «L'ufficio di Calalzo - spiega il Siulp - benché oggi risulti ancora esistente è di fatto non operativo, perché a organico zero».
A ROMA
I parlamentari bellunesi si sono mossi in diversi modi. L'onorevole Mirco Badole nei giorni scorsi è andato in Commissariato a Cortina per sentire quali fossero le esigenze. «Ho toccato con mano la questione dell'organico e non solo - spiega -. Come ho detto mi ero già mosso un anno fa, perché eravamo a conoscenza del basso organico e abbiamo in prospettiva i Mondiali. Avevo fatto richiesta specifica di avere in provincia almeno 60 unità in più al sottosegretario, 9 mesi fa, tramite mail. Ho avuto anche rassicurazioni in merito, ma i tempi romani ormai non mi sorprendano più. Comunque la considero risolta». L'onorevole Luca De Carlo: «Fratelli di Italia in Parlamento da sempre propone emendamenti per aumentare l'organico di tutti gli organi di sicurezza. Siamo schierati a favore delle forze dell'ordine, come abbiamo fatto per polizia penitenziaria. Ora aspettiamo che il Governo agisca, ma più che pungolarlo costantemente in aula, abbiamo pochi strumenti». Il senatore Paolo Saviane: «Ne avevo parlato con i responsabili del Ministero dell'interno, evidenziando il problema. Intanto stiamo lavorando bene, visto che si sta assumendo personale». L'onorevole Dario Bond: «Ho sensibilizzato il Ministro degli Interni più volte. Non ho visto grandi risultati. È una questione loro, che in qualche maniera dovrà essere sbloccata».
Olivia Bonetti
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