IL CASO
BELLUNO Si sente male in Tribunale e arriva l'ambulanza. Paura ieri pomeriggio

Sabato 15 Giugno 2019
IL CASO
BELLUNO Si sente male in Tribunale e arriva l'ambulanza. Paura ieri pomeriggio al terzo piano del Palazzo di Giustizia, in via Segato. Erano circa le 15.10 e doveva celebrarsi l'ultimo processo della giornata: una vicenda drammatica di violazione degli obblighi di assistenza famigliare. La teste era fuori dalla porta, in attesa di essere chiamata a deporre in aula. All'improvviso ha avuto un mancamento e è finita a terra. È stata subito soccorsa dai presenti e dal carabiniere. Immediata la chiamata al 118 che ha inviato subito in via Segato un'ambulanza. Piano piano la donna si è ripresa e alla fine ha rifiutato il ricovero e il soccorso in ambulanza. Il processo però è stato annullato e rinviato. In ogni caso non avrebbe potuto celebrarsi: c'era anche un legittimo impedimento del difensore, l'avvocato Massimo Montino, che è anche presidente della Camera penale bellunese, ed è appena diventato papà di un bimbo di nome Niccolò.
Ieri l'afa si è fatta sentire in città in tutta la sua forza con temperature che hanno superato i 31 gradi e un'umidità del 52%. Se a questo si aggiunge che il Tribunale, palazzo inaugurato ormai 30 anni fa, non ha l'aria condizionata, il gioco è fatto. Il palazzo di Belluno è forse l'unico Tribunale sprovvisto di un condizionatore. In aula fa caldo, a volte manca l'aria. Per i testimoni poi si somma l'agitazione che possono avere trovandosi in una situazione non usuale. Malori in aula non sono mancati anche negli anni scorsi: l'avvocato difensore di un sindaco che ebbe un mancamento prima del processo o il difensore del medico che si sentì male dopo la richiesta di condanna per il suo assistito. Ma in quel caso il caldo non c'entrava.
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