IL CASO
BELLUNO Anche un autista Dolomitibus contagiato: è in quarantena

Venerdì 27 Marzo 2020
IL CASO
BELLUNO Anche un autista Dolomitibus contagiato: è in quarantena e la linea su cui lavorava è stata sospesa. È l'ennesimo caso di lavoratori in prima linea che, pur con dotazioni di protezione individuale, ci rimettono in prima persona per portare avanti un servizio essenziale, come è quello dei trasporti pubblici. Dolomitibus è subito intervenuta ricostruendo, con la Usl, i contatti con i colleghi: così sono stati posti in isolamento domiciliare una ventina di dipendenti della societá di trasporti pubblici bellunese.
LA SALUTE
Le condizioni dell'autista non desterebbero preoccupazione, al momento. Ma non si comprende come possa essere avvenuto il contagio. «In questo periodo spiega il presidente Dolomitibus, Andrea Biasiotto tra l'altro c'è pochissima gente che viaggia, entrano solo dalla porta posteriore i bus vengono sanificati con il nuovo macchinario che abbiamo acquistato e i viaggiatori non possono comprare il biglietto dall'autista. È difficile sapere quando, come e dove, a volte si sente di contagi anche di persone che erano sempre chiuse in casa». Il presidente ogni giorno si informa delle condizioni del dipendente, tramite il direttore, ed esprime la sua vicinanza all'autista. «È a casa in isolamento spiega e dovrebbero passare i 14 giorni previsti a breve». La speranza quindi è che tutto prosegua per il meglio.
LA PAURA
La società procede con il 20% delle corse, sanificando i bus e con tutte le accortezze per la sicurezza di tutti. «Abbiamo sospeso l'80 per cento delle corse conferma il presidente Biasiotto -, adesso che ha chiuso anche Luxottica. Le biglietterie sono chiuse e le entrate sono pari a zero. Si procede con turnazione per i dipendenti che smaltiscono permessi e ferie. Ma ci sono dei costi fissi, abbiamo 235 dipendenti e 200 bus. Dolomitibus è un'azienda che fattura 26-27 milioni l'anno. Se continua così ne andrá dell'equilibrio aziendale. Ovvio che viene prima la salute, ma ci troviamo in una situazione simile a una Terza guerra mondiale, che crea un disastro in tutto il mondo. Economicamente sará una catastrofe: è da vedere se ci saranno aiuti dallo Stato, ma ancora non si sa niente». E il presidente conclude: «Non sappiamo come sará quando si riattiverà tutto. Ci sará una linea di crescita lenta e sará difficile arrivare ai livelli di prima: sará da ripensare tutto, da riconsiderare anche il mondo del trasporto pubblico».
I SINDACATI
«C'è stata una riduzione importante afferma Alessandra Fontana di Filt Cigil - ad oggi per fortuna per gli autisti si procede smaltendo ferie e permessi residui. Laddove questa situazione dovesse prolungarsi oltre al 5 aprile bisognerà accedere a ammortizzatori sociali. Su questo abbiamo giá sottoscritto un protocollo, che garantisca sostegno al reddito e consenta di attuare la rotazione» (O.B.)
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