«Idroelettrico: bene il freno chiesto dal Pd»

Mercoledì 17 Ottobre 2018
«Idroelettrico: bene il freno chiesto dal Pd»
L'APPELLO
BELLUNO «Sposiamo con convinzione l'appello fatto dal Coordinamento nazionale tutela fiumi - Free Rivers Italia alle Regioni italiane, quindi anche al Veneto, ed auspichiamo che in Commissione Stato-Regioni la bozza del Decreto ministeriale Incentivi alle fonti energetiche sia confermato e non subisca alcun cambiamento peggiorativo per quanto riguarda il freno agli incentivi per gli impianti idroelettrici su corsi d'acqua naturali». L'appello viene lanciato da Irma Visalli, responsabile ambiente della segreteria regionale del Pd, mantenendo saldo il timone sulla battaglia contro lo sfruttamento dei fiumi da parte di privati. Battaglia partita ancora negli anni Novanta con Sergio Reolon, ex presidente della Provincia scomparso nel 2017.
«Il decreto - afferma la Visalli - va infatti nella direzione da noi auspicata quando, alla fine della scorsa legislatura un gruppo di nostri parlamentari veneti, nello specifico Diego Zardini e Roger De Menech, insieme alla sottoscritta, organizzarono un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico tra i rappresentanti dei Comitati e Associazioni nazionali e locali a difesa dei fiumi e con l'allora vice ministro Teresa Bellanova per sottoporre la questione dell'idroelettrico e la necessità, sollecitata da moltissimi amministratori e associazioni di cittadini nei territori montani, di fermare gli incentivi soprattutto per quanto riguarda il mini idroelettrico nei corsi naturali del nostro sistema fluviale. Ci sembra opportuno sottolineare che la bozza di Decreto mantiene l'incentivazione per gli impianti che vengano installati su acquedotti, fognature e reti artificiali. Ora il decreto del ministero sposa questa causa e noi non possiamo che esserne felici. Riteniamo infatti che, al di là di chi sta al governo e delle diverse posizioni di parte, sia essenziale arrivare al risultato sperato. Quando la politica è fatta per dare risposte, questa non può fermarsi ad un cambio di governo, serve assolutamente darle continuità. E non possiamo che dirci soddisfatti del fatto che alla fine il Ministero abbia compreso quanto fosse urgente assumere decisioni a protezione di fiumi e torrenti e fermare gli incentivi poiché ovunque, su tutto l'arco alpino ma anche su tutto il territorio nazionale, il limite dello sfruttamento si è superato da molto tempo».
Sull'iter del testo, Visalli assicura «vigilanza», perché il tempo della «predazione» del bene acqua abbia finalmente fine. Una storia lunga, con il Vajont a fare da drammatico apripista.
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