I VINCITORI
BELLUNO «Siamo pronti con gli investimenti non appena l'aggiudicazione

Giovedì 4 Giugno 2020
I VINCITORI
BELLUNO «Siamo pronti con gli investimenti non appena l'aggiudicazione diventerà ufficiale. Già a partire dalla fine dell'anno in corso o dall'inizio del 2021». A parlare è l'ingegner Paolo Gallo, numero uno di Italgas. Sono le prime parole dopo la pubblicazione della Determinazione 433 dell'ufficio funzioni delegate Atem gas Belluno. Un documento che mette nero su bianco il nome del vincitore della gara per la rete del gas: Italgas, appunto.
UN PASSO INDIETRO
L'affidamento per la rete del gas è una vicenda che si trascina da anni. Nel 2017 c'era stata la gara, subito bloccata da un ricorso. Alla vigilia dell'apertura delle buste, ne sono arrivate quattro, erano stati i sindaci del bacino, invece, a chiedere la sospensione sottolineando una discrepanza tra il valore della gara e il presunto valore delle reti. Un differenziale di quindici milioni di euro. Dopo l'apertura delle offerte i sindaci hanno ritirato la delega alla stazione appaltante. Una mossa che ha generato il ricorso di Italgas. Prima del responso del tribunale il Responsabile unico del procedimento ha però proceduto ad aggiudicare la gara.
COSA SUCCEDE ORA
«Noi abbiamo avuto notizia che la determina della stazione appaltante è stata pubblicata sull'albo pretorio. Un atto in cui veniamo dichiarati vincitori dell'Atem di Belluno. Io credo - prosegue Gallo - che, in particolare per il momento che stiamo vivendo nel Paese e per la provincia di Belluno, sia una notizia estremamente positiva. Non appena diventeremo ufficialmente aggiudicatari e prenderemo in mano la distribuzione inizieremo soprattutto con i nuovi investimenti che abbiamo previsto. L'attuale rete conta poco meno di 1000 chilometri, il nostro progetto prevede di realizzarne altri 300. Se guarda i comuni oggi sono 34 quelli metanizzati, noi prevediamo di metanizzarne altri 17. I clienti oggi serviti quasi raddoppieranno passando da 47mila a 85mila». La proposta che ha vinto la gara prevede investimenti per 135 milioni di euro, con un moltiplicatore certificato per Italgas di 3,3 (ogni euro investito ne genera più di tre). La società ha tempo dodici anni per attuare l'intero piano «ma il nostro obiettivo è di completare gli investimenti prima possibile, se le autorizzazioni arriveranno velocemente già in cinque o sei anni».
IL NODO GIUDIZIARIO
«Il ricorso non lo abbiamo presentato contro la stazione appaltante o il rup - prosegue Gallo - ma a nostra tutela perché ritenevamo che la gara andasse portata a termine. Il valore delle reti che l'attuale gestore Bim dovrà cedere non lo decide né Italgas ne gli altri partecipanti alla gara ma viene condiviso dalla stazione appaltante e dai comuni attraverso le delibere dei consigli comunali e viene inoltre verificato dall'Autorità per l'energia che ne valuta la congruità». È impossibile valutare ora se ci saranno ricorsi o se l'iter fino alla firma del contratto proseguirà senza ulteriori colpi di scena ma non è escluso che tra i tre gli altri partecipanti alla gara qualcuno richieda un accesso agli atti gli atti. «Riteniamo a ragione non ci sia spazio per ricorsi, che per altro farebbero un danno al territorio. Gli altri concorrenti hanno visto che tutto si è svolto in maniera trasparente e hanno perso. In una gara c'è sempre un vincitore e più di uno che non vince» aggiunge Galli in videoconferenza dal quartier generale di Italgas.
QUESTIONE DI REQUISITI
Tecnicamente la determina aggiudica la gara ma l'efficacia subordinata al possesso dei requisiti, in questo caso poco più di una formalità. Normalmente serve qualche settimana dopodiché aggiudicazione diventa definitiva con la firma del contratto di servizio. Un contratto che era già disponibile in bozza nel bando. Firmato quello si procede con la cessione: Bim deve consegnare impianti e personale a Italgas reti mentre Italgas paga il valore rimborso e con il verbale di consegna si sancisce l'avvio della nuova era. La legge stabilisce che tra il contratto e il passaggio di consegne ci siano 30 giorni di tempo. «Ci sono tutti i presupposti perché i nostri investimenti generino un forte impulso all'economia locale, con importanti ricadute in termini occupazionali, risparmi in bolletta e una significativa riduzione delle emissioni inquinanti». Contestualmente potranno partire gli investimenti.
Andrea Zambenedetti
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