I giovani sognano: «Vogliamo posti per incontrarci e fare acrobazie»

Mercoledì 20 Novembre 2019
LE RICHIESTE
BELLUNO Ci sono gli skater e ci sono i breaker. Ci sono gli sportivi nei campi da calcio e quelli che si ritrovano a chiacchierare al campetto da basket di Castion. Gli skater chiedono una pista dove allenarsi, i breaker uno spazio dove ballare. Non lo chiedono, non ne hanno il coraggio. Ma gli educatori hanno colto i loro bisogni. Il progetto dell'educativa di strada, finanziato da Fondazione Cariverona, sta dando i primi segnali positivi. Da ottobre ad oggi i due operatori hanno effettuato 22 uscite sul territorio, per lo più in centro storico ma anche in periferia come nel Castionese. In un mese e mezzo qualcosa èemerso. Oggi infatti si sanno con più precisione quali sono i luoghi di aggregazione dei ragazzi, quali i gruppi caratterizzati da determinate passioni e dove queste vengono esercitate. «L'obiettivo spiega l'assessore al sociale, Lucia Pellgrini è quello di evitare l'auto isolamento di certi gruppi, di invitarli a uscire allo scoperto, a parlare con noi e a manifestarci i loro bisogni. Vorremmo prima di tutto ascoltarli e far capire loro che noi cerchiamo di dare un seguito alle loro proposte».
I GRUPPI
I breaker si ritrovano nel sottopassaggio della stazione. Umido e freddo, tuttavia un luogo che agli adolescenti sembra adatto ad ascoltare la musica e a provare le mosse di ballo. Gli skater invece utilizzano gli spazi urbani come possono, sfruttano salti, marciapiedi e muretti per allenarsi con il loro skate in attesa della realizzazione in città di un parco adatto. Sono in tutto un centinaio a Belluno, il loro spazio preferito è il parco di Mel dove si fanno portare di tanto in tanto dai genitori. Gli educatori ne hanno incontrati una trentina, è parlando con loro che hanno capito che attorno a questa disciplina si aggregano in tutto un centinaio di giovani. «Vorrebbero un campo adeguato spiega Pellegrin - quasi non avevano il coraggio di chiederlo per timore di non essere ascoltati. Un luogo attrezzato costa circa 80 mila euro, al momento il Comune non ha la disponibilità economica per crearlo, ma abbiamo messo la richiesta in agenda». Ancora più timidi i breaker, increduli di poter davvero esprimere un loro bisogno ad un adulto che fa da collegamento con il Comune. Loro vorrebbero un luogo chiuso, per non incontrarsi al freddo d'inverno. Anche su questo l'amministrazione ci lavorerà in futuro. Oltre ai due gruppi gli educatori hanno incontrato anche altri 16 ragazzi, leader di altri sotto gruppi che si ritrovano nel territorio. «Da questi primi due mesi abbiamo capito come gli adolescenti vogliano esprimerci i loro bisogni conclude Pellegrini -. Gli operatori hanno spiegato loro che questo progetto è un'occasione per essere più protagonisti e questo l'hanno capito». L'intenzione, da qui in avanti, è di potenziare ulteriormente l'iniziativa e di arrivare a formare adolescenti educatori che fungano da collante tra i coetanei e l'amministrazione.
Alessia Trentin
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