I FONDI
BELLUNO La novità più grande riguarda i Comuni con meno di

Venerdì 17 Gennaio 2020
I FONDI
BELLUNO La novità più grande riguarda i Comuni con meno di mille abitanti. Diciassette municipi della provincia di Belluno, oltre ai 50mila euro che spettano a tutte le municipalità con meno di 5mila abitanti riceveranno nel 2020 anche 11mila 597 euro per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio culturale.
LO STANZIAMENTO
In totale con due diversi decreti il governo ha stanziato 3milioni e 600mila euro per il Bellunese: 2milioni 550mila euro vanno ai 51 comuni della provincia che hanno meno di cinquemila abitanti. Ciascuno riceverà 50mila euro da destinare alle opere pubbliche per l'anno 2020, come detto i 17 Comuni che hanno meno di mille abitanti riceveranno altri 197mila euro (11mila 597 euro ciascuno, per un totale di 61mila 597 euro). A sei comuni (meno di 10mila abitanti ma più di cinquemila) andranno invece 420mila euro (70mila ciascuno), a Sedico e Borgo Valbelluna (meno di 20mila abitanti ma più di 10mila) spettano invece 90mila euro ciascuno. A Belluno e Feltre, che hanno più di 20mila residenti, infine, ne spettano 260mila.
SOSPIRO DI SOLLIEVO
Per i piccoli comuni le cifre messe a disposizione permettono, se non un sospiro di sollievo, quantomeno di tirare il fiato. «Si tratta di fondi residui del 2017 - spiega il parlamentare del Pd, Roger De Menech - è necessario sottolineare che c'è stata una grande attenzione per i comuni più piccoli quelli che hanno meno di mille abitanti. Questo stanziamento non ha nulla a che fare con il contributo di solidarietà: quelli che arrivano dal fondo di solidarietà, infatti, possono anche essere usati per finanziare la spesa corrente. Tra l'altro proprio ieri (mercoledì per chi legge ndr) c'è stato l'annuncio del Mise della conferma dei cento milioni di euro che incrementeranno il fondo di solidarietà. Come del resto era previsto».
VARIAZIONE DI BILANCIO
Per i municipi che hanno già approvato i bilanci di previsione sarà quindi possibile prevedere i fondi attraverso una variazione di bilancio ed attivarsi per le domande. I Comuni saranno liberi di spendere i fondi purché rimangano all'interno dei vincoli fissati dal Viminale. Efficientamento energetico, illuminazione pubblica, risparmio negli edifici pubblici, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e per lo sviluppo territoriale, mobilità, messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e abbattimento delle barriere architettoniche. I lavori dovranno iniziare entro il 15 settembre: i Comuni riceveranno metà del finanziamento all'inizio dei lavori, l'altra metà solo a fronte del certificato di collaudo, una volta finiti gli interventi.
Andrea Zambenedetti
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