«Ho preferito non andare a vedere il mio locale distrutto»

Lunedì 21 Gennaio 2019
«Ho preferito non andare a vedere il mio locale distrutto»
SAN VITO DI CADORE
«Evito di andarci, mi farebbe troppo male. Non ho voluto vedere cosa è successo». Francesco Traversi, il titolare del ristorante Il Vizietto andato distrutto, non ha voluto ancora effettuare un sopralluogo nell'area del suo locale cancellato dalle fiamme. Il noto imprenditore (titolare anche del Vizietto di Cortina e un altro locale sempre nella Perla) non era presente il giorno del rogo. Era in fiera a Rimini e alla prima telefonata ha pensato a uno scherzo. Poi si è precipitato a casa. Abita lì vicino, ma non ha avuto il coraggio di andare a vedere il locale incenerito. «Oggi è domenica - spiega ero pieno di gente al Vizietto di Cortina, avevamo da fare, c'è la Coppa del mondo e fortunatamente non ho avuto il tempo di pensare a quello che è successo».
Il ristorante di San Vito invece è gestito dalla moglie Alexandra, che il giorno dell'incendio aveva appena chiuso, dopo il pranzo. Nulla si sa, al momento, sulle cause dell'incendio. Tutte le ipotesi sono aperte e al vaglio degli agenti del commissariato di Cortina, diretti da Luigi Petrillo. Indagano a 360 gradi: dal cortocircuito delle luci di Natale, alla pista del dolo.
Ma quando chiediamo al titolare se avesse ricevuto minacce prima di questo incendio, Traversi sorride: «Minacce? Qui siamo a San Vito...Ci conosciamo tutti. Cosa può succedere? Tra l'altro quel giorno era pieno di gente all'esterno, i mariti delle donne che erano in trattamento all'estetica vicina. Avrebbero visto, se ci fossero stati movimenti strani». Un'idea se l'è fatta il titolare: «La prima ipotesi che abbiamo avuto tutti è quella di un cortocircuito: le fiamme sono partite dalla sala. Però il quadro elettrico era a norma, perché era appena stato fatto e l'anno scorso era stato rifatto tutto l'impianto elettrico. Sarà successo qualcosa che scopriranno i vigili del fuoco Ma più che un incidente non può essere stato». Resta il magone di aver perso tutto. Il locale è assicurato, ma se ne è andato «il lavoro di 3 anni», come ha detto il titolare. «Con 5 ragazzi che ci lavorano fissi, non è facile affrontare questa emergenza - prosegue -. Fortunatamente ha preso solo la facciata principale e le fiamme non sono arrivate su tutto il palazzo. La cucina non ha avuto problemi e nemmeno i magazzini, ma sono zuppi d'acqua. Non sarà facile rialzarsi».
Olivia Bonetti
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