IL PROCESSO
BELLUNO I capi del giro di droga ricostruito dai carabinieri nell'operazione Action 2017 uno contro l'altra in Tribunale. Si tratta della 39enne originaria di Ancona, Valentina Anderlini, e il 30enne Nicolò Bolzon, che all'epoca erano anche fidanzati. Erano insieme nell'auto condotta dalla donna il 14 aprile 2018, quando finirono contro un albero a Ponte nelle Alpi. Per quella vicenda l'Anderlini è alla sbarra con l'accusa di lesioni stradali ai danni del suo allora fidanzato che è parte offesa nel procedimento. Quando ebbe l'incidente quella sera era ubriaca.
Ieri mattina il caso è approdato di fronte al giudice Edoardo Zantedeschi. La difesa dell'Anderlini, affidata all'avvocato Gianluca Sanchini, ha scelto e ottenuto il giudizio abbreviato, condizionato all'esame dell'imputata, che parlerà in aula per spiegare cosa è accaduto. Il giudice ha rinviato all'11 marzo. Si trattò di un grave incidente in una strada a senso unico, dove la donna correva molto veloce: all'improvviso avrebbe perso il controllo della macchina, andando a sbattere contro un albero. Entrambi riportarono una prognosi di 40 giorni di prognosi. Dall'alcoltest emerse che aveva bevuto: aveva un'alcolemia di 2.20 grammo di alcol per litro di sangue.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO I capi del giro di droga ricostruito dai carabinieri nell'operazione Action 2017 uno contro l'altra in Tribunale. Si tratta della 39enne originaria di Ancona, Valentina Anderlini, e il 30enne Nicolò Bolzon, che all'epoca erano anche fidanzati. Erano insieme nell'auto condotta dalla donna il 14 aprile 2018, quando finirono contro un albero a Ponte nelle Alpi. Per quella vicenda l'Anderlini è alla sbarra con l'accusa di lesioni stradali ai danni del suo allora fidanzato che è parte offesa nel procedimento. Quando ebbe l'incidente quella sera era ubriaca.
Ieri mattina il caso è approdato di fronte al giudice Edoardo Zantedeschi. La difesa dell'Anderlini, affidata all'avvocato Gianluca Sanchini, ha scelto e ottenuto il giudizio abbreviato, condizionato all'esame dell'imputata, che parlerà in aula per spiegare cosa è accaduto. Il giudice ha rinviato all'11 marzo. Si trattò di un grave incidente in una strada a senso unico, dove la donna correva molto veloce: all'improvviso avrebbe perso il controllo della macchina, andando a sbattere contro un albero. Entrambi riportarono una prognosi di 40 giorni di prognosi. Dall'alcoltest emerse che aveva bevuto: aveva un'alcolemia di 2.20 grammo di alcol per litro di sangue.
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