GIUSTIZIA
BELLUNO La Cassazione conferma il rimborso spese per le 220 parti civili

Domenica 26 Agosto 2018
GIUSTIZIA
BELLUNO La Cassazione conferma il rimborso spese per le 220 parti civili del processo Gd Consulting, la truffa scoperta nel 2006 dalla Guardia di finanza di Belluno. La società finanziaria con sede in piazza dei Martiri prometteva interessi del 25% sugli investimenti effettuati. Nell'inchiesta finirono 43 indagati, 428 parti offese di cui circa 220 poi costituite in giudizio, 250 milioni di euro illegalmente investiti in Svizzera dei quali oltre un quarto svanito nel nulla, 27 rinviati a giudizio di cui 12 ammessi ai riti alternativi e 15 andati a processo.
A distanza di 12 anni, dopo la prescrizione che ha salvato gli imputati, le parti costituite, che tanta fatica stanno facendo per vedere il risarcimento danni, rischiavano di non vedere mai nemmeno le spese di costituzione. Il giudice aveva stabilito: 2500 euro più Iva per ogni parte. Contro quel conto salatissimo che in totale superava il mezzo milione di euro fecero ricorso Antonio Aiello e Antonio Cibien, che patteggiarono la pena con la sentenza di 15 mesi e una multa. Il ricorso in Cassazione venne accolto: la sentenza venne annullata limitatamente alla condanna dei due alla rifusione delle spese alle parti civili, con rinvio al Tribunale di Belluno per un nuovo giudizio sul punto. Il giudice di Belluno decise per una cifra forfait.
Il mezzo milione di euro di spese a quel punto restava sulle spalle di Fabrizio De Simoi, 48enne di Feltre che rischia di doverli sborsare, visto che gli imputati ne rispondono in solido. Il 48enne allora ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, in base al principio dell'effetto estensivo delle sentenze penali per gli imputati delle medesime responsabilità Insomma se agli altri due imputati è stato concesso un forfait, così doveva essere anche per lui. In realtà la Cassazione non ha accolto il ricorso (perché quel principio estensivo non riguarda le spese), condannandolo a ulteriori 500 euro di spese.
Intanto procede in Svizzera il processo-bis alla mente della truffa, Addis Melaiu, graziato dalla prescrizione in Italia. I fatti contestati nel processo svizzero sono quelli avvenuti «tra Lugano e altre località nel periodo dal 2003 al 2006», ma lì la prescrizione era stata sospesa in attesa del giudizio italiano.
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