Giudice cancella la multa all'autista Bellunum

Lunedì 17 Maggio 2021
Giudice cancella la multa all'autista Bellunum
IL CASO
BELLUNO Autista addetto alla raccolta rifiuti multato fuori città, perché era senza cinture vince la sua battaglia, il giudice conferma l'esenzione dall'obbligo di indossarle. Una vicenda paradossale quella accaduta a un operatore bellunese, dipendente della Bellunum, che in un giorno di lavoro a Sagrogna era stato fermato e sanzionato dalla polizia stradale. Il motivo? Non indossava le cinture di sicurezza. Lui ha cercato di spiegare che la legge prevede l'esenzione per gli autisti mentre svolgono il loro lavoro porta porta, ma l'inflessibile agente ha contato i chilometri accertando che il punto in cui era stato fermato, sulla sp 1 al chilometro 1 e 900, non era considerato centro abitato. Quindi quella norma non andava applicata. Il risultato? 83 euro di multa e 5 punti decurtati sulla patente. La società Bellunum, che era obbligata in solido al pagamento della sanzione, ha presentato ricorso tramite l'avvocato Stefano Bettiol, e con una recente sentenza del tribunale di Belluno ha ottenuto giustizia.
I FATTI
Era il 2 aprile del 2019 ed erano le 8. Una mattina di lavoro come tante per l'operatore E.L., che era alla guida del mezzo: stava svolgendo servizio di raccolta rifiuti domiciliare porta a porta a Sagrogna, nella zona di via Meassa, in comune di Belluno. Gli agenti della Stradale lo fermano al chilometro 1,900 della provinciale Sinistra Piave e compilano il verbale. La società Bellunum impugna la multa sostenendo che il proprio autista stava «svolgendo attività lavorativa di raccolta e trasporto rifiuti nell'ambito del centro abitato» e per tale motivo poteva «legittimamente omettere l'utilizzo delle cinture di sicurezza in applicazione dell'articolo 172, comma 8 lettera B bis, del Codice della strada». Norma che prevede che sono esentati dall'obbligo delle cinture di sicurezza «i conducenti dei veicoli con allestimenti specifici per la raccolta e per il trasporto di rifiuti e dei veicoli ad uso speciale quando sono impegnati in attività di igiene ambientale nell'ambito dei centri abitati, comprese le zone industriali e artigianali».
LA BATTAGLIA
Il caso approda di fronte al giudice di pace di Belluno, ma in primo grado non va bene. Con sentenza emessa il 2 dicembre del 2019 viene rigettato il ricorso, confermando la multa di 83 euro e il taglio dei 5 punti sulla patente, compensano le spese di lite. Il giudice di pace ha ritenuto che al caso non poteva applicarsi la specifica esenzione prevista dal Codice della Strada in quanto «il conducente al momento della violazione non si trovava in centro abitato». È stata citata la delibera della giunta comunale di Belluno del 2012, nella quale sono stati delimitati i confini. Nel provvedimento si considera centro abitato la strada sp1 solo dal chilometro 2 e 321 fino al chilometro 4 e 46. Insomma per 421 metri il netturbino, che si trovava al chilometro 1 e 900, era in multa. Ma la Bellunum non si arrende. Si affida all'avvocato Stefano Bettiol di Belluno e impugna la sentenza andando in Appello. La sentenza del giudice Umberto Giacomelli del Tribunale di Belluno capovolge quella di primo grado e dà ragione all'operatore ecologico, bocciando l'interpretazione della polizia stradale.
LA SENTENZA
«Nella giurisprudenza - scrive il giudice Giacomelli nella sentenza emessa nei giorni scorsi - la nozione di centro abitato viene interpretata estensivamente come l'insieme di edifici delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze giardini o simili, costituito da non meno di 25 abitati». Un caso che si applica al tratto di Sagrogna dove era scattata la multa. Quindi il giudice ha accolto l'appello, annullato il verbale e compensato le spese di lite.
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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