Galan, via libera alla decadenza

Mercoledì 9 Marzo 2016
Galan, via libera alla decadenza
Giancarlo Galan ha un mese di tempo per preparare l'ultima difesa contro la decadenza da deputato della Repubblica. Ieri, infatti, la giunta per le elezioni della Camera ha dato parere positivo, con il solo voto contrario del deputato forzista Gregorio Fontana. L'8 aprile, dunque, l'ex ministro e ex governatore del Veneto sarà convocato dalla giunta per le elezioni che dopo la sua audizione si ritirerà in camera di consiglio per ufficializzare il parere da sottoporre poi al voto dell'Aula di Montecitorio. «Adesso l'auspicio è che la presidente Boldrini metta in calendario il prima possibile la discussione in Aula così che Galan cessi di essere un deputato della Repubblica e dunque di essere stipendiato dai cittadini», hanno commentato Davide Crippa, Fabiana Dadone e Giulia Sarti, componenti del MoVimento 5 Stelle in giunta.
E quattro giorni dopo la pronuncia della giunta per le elezioni, il 12 aprile, alle 11, Giancarlo Galan dovrà comparire davanti alla Procura regionale del Veneto della Corte dei conti, presso la sezione giurisdizionale di Venezia, davanti al giudice Gennaro Di Cecilia nell'udienza relativa al sequestro conservativo dei suoi beni.
E' la conclusione dell'istruttoria avviata dalla Corte dei Conti in favore della Regione Veneto per il danno d'immagine ricevuto nella vicenda del Mose. Il Procuratore regionale avrà tempo fino al 30 marzo per la notifica del decreto. Il sequestro conservativo, cioè il congelamento dei beni in attesa della sentenza definitiva, è stato fissato in 5,8 milioni di euro.
La vicenda è legata alle dazioni per la realizzazione del Mose che, il Consorzio Venezia Nuova (Cvn) all'epoca dei fatti presieduto da Giovanni Mazzacurati, avrebbe dato all'ex 'Doge' poi divenuto ministro sotto il Governo Berlusconi, prima dell'Agricoltura e poi dei Beni culturali. Per Galan una nuova 'tegola', considerato che per uscire dalla vicenda giudiziaria aveva patteggiato una condanna a 2 anni e 10 mesi di reclusione (li sta scontando dopo essere stato in carcere ai domiciliari) e 2,6 milioni di euro di multa.
Proprio per coprire questo esborso Galan si è trovato nella necessità di cedere all'erario la "Villa Rodella" a Cinto Euganeo sui colli sopra Padova. Ora, però, l'ex Governatore non avrebbe più disponibilità per coprire eventuali nuove sanzioni economiche e in caso di giudizio sfavorevole dovrebbe cedere le ultime proprietà a lui intestate (un'abitazione e dei terreni) per una cifra che non sfiora neppure il mezzo milione di euro. Scatterebbe così, in toto, il pignoramento dei vitalizi di cui gode e che attualmente sono sospesi.
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