LA SENTENZA
BELLUNO Un anno e 3 mesi di reclusione per aver portato via il bambino al padre e ai servizi sociali dell'Usl 2 di Feltre, ai quali era affidato. È la sentenza pronunciata l'altro giorno in Tribunale a Belluno a carico di Isa Mariam, 35enne cittadina del Camerun che è stata residente tra Mel e Belluno (avvocato Manola Lise). La donna nel dicembre 2015 se ne sarebbe andata in Germania, portandosi il bimbo di appena due anni compiuti senza il consenso del padre, esercente patria potestà, o dei servizi sociali. Nella sentenza del giudice Cristina Cittolin, come chiesto dall'avvocato Francesco De Bona (in sostituzione della collega Da Ronch che rappresentavano il padre costituito parte civile) è stata anche sospesa la potestà genitoriale alla mamma. È stata infine condannata a risarcire il padre con 3mila euro di danni, oltre alle spese.
Nel processo è emerso dalle testimonianze che la donna ha portato il piccolo a Francoforte, in Germania dove ha presentato richiesta di asilo. Aveva anche mandato una lettera via fax ai servizi sociali spiegando che era dovuta scappare per le minacce del padre. Una versione che è caduta in aula.
In Italia finì nei guai per droga quando venne fermata con un connazionale sulla sua Hyundai e quasi 5 chili di marijuana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Un anno e 3 mesi di reclusione per aver portato via il bambino al padre e ai servizi sociali dell'Usl 2 di Feltre, ai quali era affidato. È la sentenza pronunciata l'altro giorno in Tribunale a Belluno a carico di Isa Mariam, 35enne cittadina del Camerun che è stata residente tra Mel e Belluno (avvocato Manola Lise). La donna nel dicembre 2015 se ne sarebbe andata in Germania, portandosi il bimbo di appena due anni compiuti senza il consenso del padre, esercente patria potestà, o dei servizi sociali. Nella sentenza del giudice Cristina Cittolin, come chiesto dall'avvocato Francesco De Bona (in sostituzione della collega Da Ronch che rappresentavano il padre costituito parte civile) è stata anche sospesa la potestà genitoriale alla mamma. È stata infine condannata a risarcire il padre con 3mila euro di danni, oltre alle spese.
Nel processo è emerso dalle testimonianze che la donna ha portato il piccolo a Francoforte, in Germania dove ha presentato richiesta di asilo. Aveva anche mandato una lettera via fax ai servizi sociali spiegando che era dovuta scappare per le minacce del padre. Una versione che è caduta in aula.
In Italia finì nei guai per droga quando venne fermata con un connazionale sulla sua Hyundai e quasi 5 chili di marijuana.
