«Fuga in Friuli: ormai è fatta»

Domenica 19 Novembre 2017
«Fuga in Friuli: ormai è fatta»
SAPPADA
Sappada in Friuli Venezia Giulia: ormai, è questione di giorni. Ore, quasi. Poi la località oggi bellunese diventerà a tutti gli effetti parte della Regione autonoma con capoluogo Trieste. Non è più tempo di escamotage o coupe de theatre: adesso siamo davvero ai titoli di coda.
«In settimana il voto definitivo ci sarà», assicura il triestino Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera e deputato del Friuli Venezia Giulia.
Sarà un voto scontato?
«Tutto lo lascia supporre, del resto, il Senato a settembre si è espresso all'unanimità. Adesso tocca alla Camera, che arriva alla fine di un percorso chiaro e lampante: tutti gli organismi si sono espressi per il passaggio di Sappada in Friuli Venezia Giulia, dalle due Regioni al Comune, che ha confermato anche nei giorni scorsi, con una delibera, la volontà di distacco dal Veneto. Non ci sono motivi per dire di no».
Eppure il Veneto dice di non aver mai espresso un parere formale... Puro ostruzionismo?
«Non lo so. Certo è un tentativo fuori tempo massimo. E neanche troppo elegante. Ma ognuno è responsabile di quello che fa. In ogni caso, la Regione Veneto si era espressa all'unanimità nel 2012. Che fosse un parere o altro non cambia il significato politico della scelta. Altrimenti, di cosa stiamo parlando?».
Parliamo invece del fatto che non tutti sono favorevoli al trasloco di Sappada. Anche all'interno del suo partito c'è qualcuno che si è opposto.
«Roger De Menech è un amico. Capisco la sua preoccupazione sulla tenuta complessiva del Bellunese, terra di montagna schiacciata tra due realtà a statuto speciale».
Non c'è solo De Menech. Anche Simonetta Rubinato ha chiesto tempo. Le ha scritto una lettera qualche giorno fa... C'è uno scontro interno al Pd sulla questione Sappada?
«Non direi. Come in tutte le questioni, ci può essere diversità di vedute. Il mio gruppo alla Camera conta 284 deputati: è impossibile che tutti la pensino alla stessa maniera su tutto. Siamo democratici anche in questo».
Torniamo a De Menech e ai suoi timori. Condivisi per altro dal presidente della Provincia di Belluno.
«Timori che posso capire».
È possibile che si inneschi l'effetto domino? Che Sappada dia la stura a tutte le fughe irrisolte del Bellunese?
«No, Sappada è un unicum. La storia di Sappada non è omologabile alle altre situazioni bellunesi, perché da sempre rivendica la sua appartenenza al Friuli Venezia Giulia. E difatti gravita su Udine anche per i servizi. E poi l'attrazione del Friuli Venezia Giulia è più simbolica che concreta. Tanto per intenderci, Trento e Bolzano sono fuori classifica da questo punto di vista».
Già, territori simili a Belluno, ma diversissimi per protafoglio.
«Il problema vero di Belluno è quello dello spopolamento, condiviso da tutta la montagna. Cos'ha fatto la Regione Veneto per alleviare il problema? Nulla.».
Sappada aiuterà a risolvere il problema spopolamento?
«De Menech sta lavorando sul confine con Trento e Bolzano per garantire strumenti di riequilibrio. Rafforzeremo quegli strumenti anche sul confine con il Friuli Venezia Giulia. Ci stiamo lavorando già in sede di legge di stabilità».
Damiano Tormen
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