Fiames, demolito il vecchio hangar

Mercoledì 9 Ottobre 2019
Fiames, demolito il vecchio hangar
CORTINA
La demolizione dell'hangar del vecchio aeroporto di Cortina si concluderà questa settimana. Andrà così a chiudersi una vicenda che si trascina dal 6 marzo 2014, il giorno in cui la struttura crollò, schiantata dal peso di una delle grosse nevicate di quell'inverno.
BATTAGLIA LEGALE
«Sulle cause e le responsabilità di quel cedimento si trascina un contenzioso fra l'Amministrazione e l'azienda che aveva in gestione il bene e l'area. Un'altra controversia riguarda l'occupazione del suolo pubblico e la nostra richiesta di rimborso», precisa il sindaco Gianpietro Ghedina. «Quel che conta, ora, per noi, è che siamo tornati in possesso della pista dell'aviosuperficie, già nel corso del 2018, e che ora si è risolto tutto, anche relativamente all'hangar, dopo che c'è stata la perizia di un tecnico del tribunale. Così gli uffici comunali si sono attivati, su nostra indicazione, per trovare una ditta in grado di rimuovere le macerie dell'hangar che concluderà il suo lavoro questa settimana. Forse già domani. Il costo è di 30mila euro. Si dovrà separare l'acciaio delle lamiere, che può avere ancora un valore commerciale, dall'isolante della struttura, che si dovrà smaltire».
IL CROLLO
La vicenda dell'hangar di Fiames tornò in udienza al tribunale di Belluno il 18 febbraio scorso. L'amministrazione ampezzana, difesa dagli avvocati Gianni Zgagliarch e Federico Bressan, chiese il pagamento di 684.115 euro di indennità di occupazione abusiva del suolo pubblico e relativa sanzione, già disposta dal giudice, a carico di Esperia aviation service. A quella azienda fu affidata la vecchia aviosuperficie di Fiames nel luglio 2010, perché ne ricavasse un moderno eliporto, in grado di offrire importanti servizi per la comunità e per gli ospiti di Cortina. I lavori iniziarono, ma non furono completati e il 6 marzo 2014 il peso della neve, non spalata dal tetto, schiantò l'hangar. Il 3 marzo 2015 il comune dichiarò la risoluzione dell'accordo con Esperia, per gravi inadempimenti contrattuali, e chiese la restituzione dell'area. Nel frattempo tutta la zona interessata dai lavori era sotto sequestro, per cui non si poteva intervenire in alcun modo. Nel settembre 2017 fu dissequestrato il breve tratto di pista davanti all'hangar; rimosse le recinzioni del cantiere si poté utilizzare di nuovo una parte della vecchia pista, ferma dal disastro aereo, con sei vittime, accaduto il 31 maggio 1976. Nell'autunno 2018 un consulente tecnico d'ufficio del tribunale di Belluno fece un altro sopralluogo; il perito prelevò materiali, alcuni elementi dell'hangar, pezzi metallici della struttura, con i quali completare la sua valutazione. Il sindaco Ghedina valuta la situazione attuale e guarda al futuro: «È una situazione che siamo riusciti a sistemare, dopo anni. Era una ferita, brutta da vedere per chi arrivava a Cortina in volo, ma anche per i turisti, e sono numerosi, che frequentano Fiames estate e inverno. Ora diamo dignità a quell'area, che è piana e vasta, adatta per attività turistiche e sportive: non ce ne sono molte così, nel nostro territorio. Potrà avere molti usi e impieghi, per i grandi eventi che attendono Cortina. Lì si pensa di sistemare un villaggio olimpico dei Giochi 2026, con altri servizi. Successivamente vedremmo bene un eliporto, anche se c'è pure l'ipotesi di realizzarlo a sud del paese».
Marco Dibona
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