FELTRE
Tumori ginecologici: l'equipe del Santa Maria del Prato di Feltre utilizzerà

Domenica 8 Dicembre 2019
FELTRE
Tumori ginecologici: l'equipe del Santa Maria del Prato di Feltre utilizzerà la più avanzate tecniche di ricerca del linfonodo sentinella che permetterà una cura più mirata di questo tipo di tumori e meno impattante sui pazienti.
I DATI
In Veneto, secondo gli ultimi dati del Registro tumori che fanno riferimento al 2015, i tumori alla cervice sono 166 all'anno, quelli dell'endometrio 600 casi e quelli dell'ovaio 370. In provincia di Belluno (dati registro tumori 2015) i casi all'anno di carcinoma alla cervice sono 15, all'endometrio 56 e quelli all'ovaio 27. La bassa incidenza dei tumori alla cervice (1,1%) è da correlare all'efficienza delle campagne di screening che da anni l'Usl Dolomiti sta portando avanti soprattutto tra le giovani donne. Importante anche il ruolo dei vaccini.
IL CONVEGNO
Nel convegno organizzato dal primario dell'oncologia di Feltre Davide Pastorelli venerdì al Santa Maria del Prato, si è parlato di neoplasie ginecologiche e soprattutto dell'approccio multi e interdisciplinare della loro diagnosi e cura. Sono stati illustrati e discussi alcuni argomenti di attualità e dibattuti nella letteratura scientifica più recente sui tumori ginecologici, sia organizzativo-gestionali sia clinici, dalla genetica alla biologia molecolare, alla anatomia patologica, dalla chirurgia alle terapie adiuvanti nelle principali neoplasie ginecologiche. E' stata proposta una analisi critica con particolare attenzione a quella sulle neoplasie dell'ovaio, dell'endometrio e della cervice. Con il confronto e lo scambio di informazioni si è puntato ad unire questa visione critica delle novità terapeutiche ad una esposizione sistematica delle strategie terapeutiche esistenti.
LA NOVITA'
L'èquipe di oncologia ginecologica dell'ospedale di Feltre ha annunciato che a breve sarà in grado di migliorare il trattamento dei tumori dell'utero e della cervice uterina applicando le più avanzate tecniche di ricerca del linfonodo sentinella. Questa nuova tecnologia, già utilizzata per la mammella, utilizza un colorante che permette di visualizzare il primo linfonodo che potenzialmente è raggiungibile dalle metastasi. Analizzando solo questo linfonodo si evita di dover togliere tutti i linfonodi ed evitare gli effetti negativi associati alla loro asportazione (ad esempio il gonfiore degli arti inferiori), d'altra parte sapere se il linfonodo è interessato dal tumore è cruciale per stabilire se sono necessari ulteriori trattamenti (chemioterapia e radioterapia).
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