FELTRE
La rissa che ci fu al palaghiaccio di Feltre il 28 novembre 2015 verrà

Mercoledì 23 Gennaio 2019
FELTRE La rissa che ci fu al palaghiaccio di Feltre il 28 novembre 2015 verrà
FELTRE
La rissa che ci fu al palaghiaccio di Feltre il 28 novembre 2015 verrà ricostruita in aula. Ieri mattina si è aperto il processo ai 5 tifosi che vennero identificati dai carabinieri di Feltre, a seguito del parapiglia tra i tempi della partita Feltre-Pergine, hockey di serie B (vinta dagli ospiti per 3 a 2). Alla sbarra un feltrino e 4 trentini tutti accusati di rissa. Si tratta di Alex Bortolon, 27enne feltrino difeso dall'avvocato Ferdinando Coppa, e dei trentini di Pergine Giuseppe Spinelli, 28enne, Elia Emer Oss, 32enne, Fabrizio Puecher, 34enne e Fabio Lorenzini 41enne difesi dagli avvocati Nicola Degaudenz, Zeno Perinelli e Claudio Tasin di Trento.
IL PROCESSO
Le posizioni dei 5 imputati si sono divise, nell'udienza che si è tenuta ieri mattina in Tribunale a Belluno di fronte al giudice Antonella Coniglio. Oss e Spinelli faranno la messa alla prova: estingueranno il reato effettuando una serie di lavori socialmente utili. Gli altri tre, feltrino compreso, affronteranno il processo pubblico che inizierà il 16 aprile. Secondo l'accusa, letta ieri in aula, i 5 avrebbero partecipato alla rissa in due gruppo di tifosi contrapposti colpendosi reciprocamente con calci e pugni. Ci furono anche due feriti: Bortolon riportò contusioni multiple e un'abrasione corneale all'occhio destro giudicata guaribile in 3 giorni, Spinelli ne ricavò una contusione alla fronte con prognosi di 5 giorni.
IL DASPO
Dopo qualche mese di indagine scattò per i 5 il divieto di partecipare alle manifestazioni sportive, ovvero il Daspo. Anche per il feltrino, che non faceva parte di alcuna tifoseria, scattò il provvedimento del Questore. E nel suo caso si arrivò a un vero paradosso. Il Daspo prevede non solo il divieto di andare alla partita ma anche ai luoghi ove si svolgono partire di hockey. Tra le vie vietate, dove non poteva andare durante le partite c'era anche quella dove Bortolion abita, a Feltre. Insomma il feltrino non sarebbe potuto restare a casa, durante le partite al vicino palaghiaccio. Una situazione assurda che venne sanato dopo il ricorso del suo avvocato Ferdinando Coppa.
I MOTIVI
La cronaca e i comunicati ufficiali parlarono all'epoca dei fatti di «futili motivi» all'origine della lite. Solo in aula nei prossimi mesi si capirà cosa avvenne realmente.
Olivia Bonetti
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