FELTRE
Assolta con formula piena. Seduta al banco degli imputati una madre feltrina,

Venerdì 5 Febbraio 2021
FELTRE Assolta con formula piena. Seduta al banco degli imputati una madre feltrina,
FELTRE
Assolta con formula piena. Seduta al banco degli imputati una madre feltrina, di 37 anni, difesa dall'avvocato Liuba D'Agostini. La Procura gli contestava il falso. Cioè di aver mentito, al momento dell'iscrizione del figlio all'asilo, sulle vaccinazioni eseguite dal bambino. Ma l'indagine a suo carico è stata un buco nell'acqua: non sarebbe proprio dovuta partire e la donna non sarebbe mai dovuta finire alla sbarra. Non solo non è una no vax, ma aveva addirittura specificato, nei documenti consegnati all'istituto feltrino, che il figlio non era coperto da tutte le vaccinazioni obbligatorie. Lo aveva ammesso. Aggiungendo che erano stati presi gli appuntamenti per mettersi in regola. Nessun falso, quindi.
L'INCHIESTA
Quello approdato ieri di fronte al giudice, in Tribunale a Belluno, è uno dei casi passati sotto la lente nella maxi-inchiesta del procuratore Paolo Luca, che puntava a stangare i cosiddetti furbetti dei vaccino. Ovvero i no-vax e i genitori che avevano dichiarato all'atto dell'iscrizione del figlio a scuola che il minore era in regola con le vaccinazioni. Dall'anno scolastico 2017-18 infatti i genitori devono sottoscrivere un documento in cui attestano che il figlio è in regola con tutte le vaccinazioni. I carabinieri del Nas di Treviso partirono dall'istituto di Trichiana per poi espandersi in tutti gli asili e le scuole primarie della provincia. Incrociando i dati in mano ai dirigenti scolastici con quelli dell'azienda sanitaria furono individuati oltre mille studenti non in regola. Di conseguenza, alcuni genitori cominciarono a ricevere i decreti penali di condanna. E in generale effettivamente i genitori avevano dichiarato che i figli erano coperti, mentre non lo erano: o non avevano fatto alcuni richiami oppure, mancando l'elenco dei vaccini nell'autocertificazione, pensavano di essere a posto. Finora tutte le coppie che si sono opposte al decreto penale di condanna (una multa di poco più di mille euro) sono state assolte. La percezione è che la maggior parte dei genitori finiti nel calderone della Procura non c'entrino nulla coi no vax e non abbiano commesso reati. Lo dimostrano le sentenze dei giudici che, un po' alla volta, stanno assolvendo tutti. La 37enne feltrina, nel 2018, scelse di non pagare la multa e andare a processo, rivolgendosi all'avvocato Liuba D'Agostini.
IL CASO
La sua posizione era talmente chiara che la difesa ha chiesto di acquisire gli atti. Scelta che ieri mattina, in Tribunale a Belluno, è stata interpretata dal pubblico ministero come una sorta di collaborazione o ammissione. In realtà è stato fatto perché non c'erano dubbi, secondo l'avvocato, sull'innocenza della donna. Il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico è punito con la reclusione fino a 2 anni. Il pm, ieri, ha chiesto 2 mesi basandosi sull'atto notarile consegnato all'istituto dalla madre (un allegato alla domanda di iscrizione del figlio) e contenente tutti i vaccini eseguiti. L'avvocato D'Agostini ha però smontato tutte le accuse. Alcuni vaccini non erano stati fatti perché il bambino, all'epoca dei fatti aveva 3 anni, rientrava in una classe d'età per cui non era obbligatorio farli. Inoltre il capo d'imputazione era basato sulla domanda d'iscrizione in cui la donna aveva barrato la casella giusta: il figlio non era coperto da tutti i vaccini. Quindi non c'è stato alcun falso e il giudice l'ha assolta. È l'ennesima assoluzione. Che da una parte fa tirare un sospiro di sollievo ai genitori incriminati. Dall'altra, però, fa pensare al tempo e ai soldi persi per opporsi a un decreto penale che forse poteva essere bloccato prima, in fase di indagine.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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