FdI, pienone per la prima

Lunedì 11 Novembre 2019
IL PARTITO
BELLUNO «Siamo qui oggi per ricordare anche i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, la riconquista della libertà di un popolo». Luca De Carlo ha aperto così, sabato mattina, la prima assemblea provinciale di Fratelli d'Italia, in una sala stracolma, quella del Centro Diocesano Giovanni XXIII.
IL PRESENTE
Dopo l'introduzione della coordinatrice del circolo cittadino, Monica Mazzoccoli, del portavoce provinciale, Filippo Osnato, e del coordinatore regionale, eurodeputato e capogruppo FdI in Regione Veneto, la parola è passata, dopo alcuni interventi dei dirigenti di partito, al deputato e sindaco di Calalzo. «Oggi abbiamo tanti muri da abbattere - ha esordito De Carlo -: partiamo da quelli costruiti dall'antipolitica intorno alle province. Crediamo e vogliamo che questi enti si riavvicino ai cittadini».E non sono mancate parole di solidarietà a Andrea Franceschi, ex sindaco di Cortina: «Abbiamo attraversato un deserto politico, crescendo dall'1.5% di 5 anni fa al 10% di oggi; lui oggi ha chiuso, con la sentenza di prescrizione, un lungo viaggio che lo ha visto soffrire e durante il quale gli sono sempre stato accanto, perché ho sempre creduto nella sua onestà». Quindi il pensiero si è allargato al movimento: «Noi siamo diversi, noi non tradiamo, ma non siamo chiusi: oggi rappresentiamo un mondo che condivide la nostra coerenza, la nostra correttezza e i nostri valori».
IL FUTURO
Un passaggio poi sui risultati elettorali europei: «Noi vogliamo crescere sempre, abbiamo preso voti che pochi anni fa non avremmo neanche pensato di poter ottenere. Siamo stati il quarto partito in provincia, anche senza un candidato bellunese, e con queste percentuali alle prossime regionali possiamo e dobbiamo correre per ottenere un risultato ancora maggiore. Non possiamo permetterci di mantenere il Paese nelle mani di questo governo nazionale: siamo divisi tra una maggioranza rossa e chi è passato da uno vale uno a uno vale l'altro», ha aggiunto De Carlo. «I nostri obbiettivi devono andare oltre il grandissimo lavoro di Giorgia Meloni. Dobbiamo abbattere tanti muri, dalla cultura all'ambiente, tema di destra da sempre: il piano della Germania prevede 100 miliardi di euro in 5 anni, quello di questo governo pensa solo alla tassa sulla plastica. Noi non vogliamo nuove tasse, vogliamo tagliare gli sprechi: conosciamo l'importanza dell'imprenditoria privata, e per dividere la ricchezza bisogna produrla».
IL TERRITORIO
In quanto alla provincia di Belluno, riflettori puntati sulle Olimpiadi 2026, «non solo fattore economico, ma anche e soprattutto di speranza, per contrastare lo spopolamento. Dobbiamo smetterla di considerarci gli ultimi della classe, ma allearci con chi ha i nostri stessi problemi». Piano montagna: «Tra 30 anni, solo il 30% della popolazione vivrà nelle zone rurali, e continuerà a prevalere la ragione delle città. Io sto dalla parte di chi vuole continuare a restare in montagna; penso al caso lupo, ad esempio: o stai coi lupi, come la maggior parte dei cittadini con la visione di Heidi della montagna, o stai con gli allevatori. Il progetto è chiaro: spopolare la montagna per mantenere un ambiente selvaggio a uso e consumo delle metropoli, e noi non ci stiamo».
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