Fabio, sollecitato l'intervento dei ministri

Lunedì 20 Novembre 2017
Fabio, sollecitato l'intervento dei ministri
FELTRE
Una nuova interpellanza per Fabio Vettorel è arrivata sulle scrivanie dei ministri Orlando e Alfano. A firmarla il deputato bellunese Roger De Menech, che già a settembre si era rivolto per lo stesso motivo al ministro degli Esteri. Gli avvenimenti in aula della scorsa settimana, la seconda e terza udienza del processo al diciottenne feltrino che hanno reso evidente il cul de sac in cui è finita la vicenda, hanno spinto la politica a muoversi ancora.
L'INTERPELLANZA
«Quali iniziative i ministri degli Esteri e della Giustizia abbiano hanno in atto o intendano promuovere per accertare le reali dinamiche che hanno portato all'arresto, oltre che dei nostri connazionali ad oggi rilasciati, di Fabio Vettorel che si trova ancora, dopo quattro mesi, detenuto in regime di custodia cautelare in un carcere vicino ad Amburgo in palese contrasto con quanto auspicato dalla decisione quadro dell'Unione Europea del 2009 e dal successivo Libro Verde della Commissione europea?», ha chiesto dunque De Menech nell'ultimo intervento a favore del ragazzo, depositato in Parlamento giovedì scorso. Una domanda forte e chiara che arriva da un deputato del Partito Democratico ma a cui, considerati i precedenti, non è scontato verrà data risposta. «Ad oggi non ci sono testimoni che dichiarino di avere visto Vettorel commettere un reato durante la manifestazione, scrive il rappresentante del Pd a Roma - Esiste un video degli scontri della mattina del 7 luglio, ma in questo video lui compare solo ai margini del corteo. I cinque testimoni dell'accusa, cinque poliziotti che hanno reso testimonianza al processo, non avrebbero mai visto Fabio e comunque ci sarebbero testimonianze fortemente contraddittorie come quelle relative al lancio di 15 pietre dal lato del corteo dove stava Fabio, circostanza che però non è stata confermata da altri poliziotti».
LA VIOLAZIONE
Stando così le cose, De Menech lo dichiara al pari di tanti altri, la vicenda assume i contorni di una chiara violazione dei diritti, compreso quello di libera espressione. «Le ultime notizie sulla negazione della libertà vigilata a Fabio, ci restituiscono un quadro fosco - dichiara - O c'è qualcosa che la giustizia tedesca ci tiene nascosto oppure siamo di fronte a un crudele accanimento. È possibile ravvisare una discriminazione nei confronti del cittadino comunitario Fabio Vettorel, visto che tutti i cittadini tedeschi incensurati accusati di reati analoghi o più gravi sono stati rilasciati, non essendo stato evidenziato per loro alcun pericolo di fuga». Insomma, il Governo intervenga.
DA CASA VETTOREL
La mamma di Fabio, Jamila Baroni, accoglie con gratitudine questo ennesimo tentativo ma non nutre troppa speranza. «In questi mesi saranno state presentate quattro o cinque interrogazioni e da che ne so io non c'è stata nessuna risposta le sue parole - Io gli unici contatti avuti con la politica sono stati quelli con i sindaci del Bellunese e con il console». Ieri la visita in carcere a Fabio. «Sta bene, il morale è meglio di quanto pensassi ha fatto sapere la mamma -, ci attendiamo una risposta dal giudice per martedì (domani ndr)».
Alessia Trentin
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