Esuberi Safilo accordo siglato: sì alla solidarietà e agli incentivi

Sabato 21 Marzo 2020
Esuberi Safilo accordo siglato: sì alla solidarietà e agli incentivi
LONGARONE
Ora l'accordo per cercare di salvare quanto più possibile i posti di lavoro allo stabilimento Safilo di Longarone e dare alla fabbrica un futuro produttivo, è nero su bianco. Giovedì nella sede del Ministero dello sviluppo economico è stato di fatto ratificato ciò che l'azienda e i sindacati avevano già concordato lo scorso 2 marzo. Un piano operativo che interessa oltre a Longarone anche la fabbrica di Martignacco in provincia di Udine e la sede centrale di Padova. Sostanzialmente gli esuberi bellunesi rimangono 400 anche se per il momento è tutto congelato visto che per un anno sarà attivato il contratto di solidarietà che potrebbe anche essere allungato di altri 365 giorni. Chi lavora per conto di Safilo a Longarone ha anche la possibilità di poter andarsene ottenendo come buonuscita aggiuntiva un bonus che equivale allo stipendio di 12 mensilità. Fino a giovedì per poter decidere di lasciare la fabbrica con il gruzzoletto c'era un limite temporaneo che fissava alla fine di giugno il termine ultimo per l'adesione. Ora per andare via con le dodici mensilità in tasca e la speranza di trovare un nuovo lavoro, si può aspettare fino alla fine di agosto. Poi la possibilità resta ma il bonus diminuirà. Uno studio economico sindacale che dovrebbe dare alla fabbrica longaronese nuova linfa continuando nella produzione di occhiali in metallo.
L'AZIENDA
«Questo accordo è il primo passo per assicurare un futuro solido all'azienda - ha spiegato ieri l'Ad di Safilo, Angelo Trocchia - e per poterci concentrare su un piano di sviluppo che, superata questa emergenza in corso, possa consentici di tornare a crescere». «Abbiamo cercato questa intesa con determinazione e siamo soddisfatti dell'accordo che abbiamo ratificato. Nonostante la situazione complessa, tutte le parti si sono impegnate per il buon esito della trattativa e alla fine il senso di responsabilità ha prevalso. Questo accordo è un ulteriore passo per assicurare un futuro solido all'Azienda e per poterci concentrare su un piano di sviluppo che possa consentici di tornare a crescere, una volta superata la situazione di estrema difficoltà in cui i mercati globali si trovano in questo periodo di emergenza. Voglio ringraziare il Ministero, i sindacati e la Regione che si sono fattivamente impegnati per il buon esito di questa vertenza così rilevante per le nostre comunità e il territorio».
I DETTAGLI DELL'ACCORDO
Le intese prevedono l'applicazione della cassa integrazione straordinaria a Martignacco che avrà decorrenza a partire dal 1° luglio 2020, un sistema di incentivi per favorire l'esodo volontario dei lavoratori e l'impiego di un advisor per la reindustrializzazione del sito produttivo, senza alcuna preclusione di settore per il possibile acquirente. Per quanto riguarda lo stabilimento di Longarone, invece, si prevede l'applicazione del contratto di solidarietà per 12 mesi rinnovabile e uno schema di incentivazione alle uscite volontarie. In questo contesto la Regione Veneto, con il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali, si è impegnata ad attivare, a seguito degli Stati Generali dell'Occhialeria, una serie di azioni volte alla preservazione e valorizzazione del patrimonio di competenze settoriali. Infine, per la gestione dei 50 esuberi relativi alla sede di Padova l'accordo prevede l'apertura di una mobilità volontaria con un incentivo all'esodo. «Nel caso in cui non si dovesse raggiungere il numero prestabilito spiegano da Safilo - l'Azienda si riserverà di aprire una procedura successiva volta al raggiungimento dell'azione di efficientamento necessaria».
I SINDACATI
«Quello che è stato siglato giovedì sera al ministero - spiega Denise Casanova della Cgil - è ciò che abbiamo sottoscritto lo scorso 2 marzo. L'unica novità è che il tempo per decidere se andarsene con le 12 mensilità aggiuntive è stato allungato, la data finale non è più a fine giugno ma ad agosto. Quello che è importante però e che, dopo tutti questi sforzi, a Longarone lo stabilimento Safilo possa avere un futuro».
Alessandro Tibolla
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