Dorfmann: «L'agricoltura di montagna ha nuove regole»

Domenica 25 Ottobre 2020
IL COLLOQUIO
BELLUNO Si è chiusa con il voto di approvazione di ieri sera la quattro giorni che al Parlamento Europeo ha visto in discussione uno dei capitoli più importanti del bilancio europeo, la Politica Agricola Comune (PAC). Tra i principali protagonisti della riforma l'europarlamentare Herbert Dorfmann, coordinatore del Partito Popolare Europeo in commissione agricoltura.
Onorevole cosa cambia con la nuova Pac?
«La Pac è una delle politiche più importanti dell'UE, ci sono voluti due anni di lavoro per arrivare a questo voto. Con la nuova Pac gli Stati membri e le regioni avranno più margine di manovra per fissare i loro obiettivi e decidere come attuarli. Oltre a questa più forte sussidiarietà, si pone l'accento sulla sostenibilità e su un maggiore sostegno per le aziende agricole di piccole dimensioni».
In quale modo la nuova Pac tutela l'agricoltura di montagna?
«La proposta di riforma votata ieri aumenta il livello di protezione dell'agricoltura di montagna, con pagamenti diretti più alti per gli agricoltori di montagna. Inoltre, un terzo del bilancio, circa 20 miliardi all'anno, sarà destinato a progetti nel campo della sostenibilità, e questo va a vantaggio delle realtà di montagna perché le nostre aziende sono molto coinvolte nella tutela della biodiversità. Siamo poi riusciti ad equiparare i pagamenti diretti sul territorio nazionale, quindi non ci saranno più disparità tra imprese di pianura e di montagna; inoltre, con questo sistema si sgonfierà anche la pratica dell'affitto dei pascoli alpini agli agricoltori della pianura: nel momento in cui il proprietario riceverà direttamente il sussidio, non sarà più interessato ad affittare le sue terre»
Quali soluzioni ci sono per avvicinare i giovani all'agricoltura?
«Bisogna far sì che l'attività agricola sia redditizia per attirare e mantenere i giovani nel settore. Per questo, con la nuova Pac i giovani agricoltori beneficeranno di maggiori aiuti e ci sarà anche una rinnovata attenzione allo sviluppo di tecnologie e investimenti. Abbiamo voluto anche valorizzare maggiormente le aziende agricole familiari, cercando di frenare l'eccessiva industrializzazione dell'agricoltura».
Il fondo di solidarietà in passato ha garantito il suo aiuto in caso di calamità naturali gravi. E' incluso nella PAC o per questo è necessario intervenire a parte?
«Il Fondo di Solidarietà Europeo è uno strumento che si usa in casi realmente eccezionali, anche se purtroppo negli ultimi anni è stato attivato diverse volte anche per le nostre zone, penso a Vaia o ai danni del maltempo dello scorso autunno. La Pac ci consente invece di sostenere regolarmente e di sviluppare in maniera puntuale l'attività agricola. Si tratta quindi di due strumenti diversi con finalità diverse».
Che futuro potrà avere l'agricoltura nei prossimi decenni? e l'agricoltura di montagna?
«L'agricoltura ha davanti un grande futuro: lo ha dimostrato anche la recente emergenza Covid, che ha dimostrato come i cittadini abbiano a cuore la qualità dei prodotti. Non abbiamo avuto bisogno di importare prodotti alimentari, mentre cercavamo medicinali e mascherine in tutto il mondo. L'agricoltura di montagna, che deve scontrarsi con tutte le difficoltà di produzione che conosciamo, può però vantare una qualità altissima dei suoi prodotti, una enorme diversità nell'offerta e può agganciarsi anche ad altri settori, come il turismo, per offrire esperienze nuove e complete al visitatore e al consumatore».AZ
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