Donazione negozi la decisione spetta a tutti i consiglieri

Martedì 18 Settembre 2018
LA VERTENZA
BELLUNO I negozi che nessuno vuole arrivano sui banchi della prima commissione. Tema principe della riunione di giovedì a Palazzo Rosso sarà la maxi donazione del cittadino filantropo, residente a Varese ma originario di Belluno. L'uomo, constata la difficoltà nel trovare locatori per tre negozi di via Simon da Cusighe, mesi fa aveva comunicato all'amministrazione il desiderio di donarli al Comune. Una decisione che, allora, aveva sollevato un ampio dibattito tra chi, ben felice di tanta generosità, applaudiva il filantropo e chi, invece, si concentrava sul motivo del gesto e sullo scarso appeal del centro storico. Un doppio approccio alla novità che, forse, si ripeterà anche giovedì nell'aula del municipio. La vice sindaco Lucia Olivotto è aperta al confronto che ne scaturirà. Perché la decisione ultima spetterà ai consiglieri. La giunta è del tutto favorevole ad incamerare i beni, nella prospettiva di valorizzarli per rivitalizzare la via, ma i consiglieri potrebbero sollevare dubbi e votare contro. «È materia di Consiglio comunale spiega Olivotto -, per cui sono previsti addirittura due passaggi in commissione prima dell'approdo in Consiglio. Giovedì affronteremo la questione cercando di capire quali possano essere i futuri utilizzi degli immobili, faremo tutte le valutazioni del caso e decideremo se procedere o meno. Se il parere sarà favorevole allora il passaggio successivo sarà l'approvazione di una delibera in sede di giunta, quindi il tema tornerà in prima commissione prima di essere affrontato e votato dal Consiglio comunale». Le idee in ballo sono diverse. Il proprietario dei tre negozi per anni ha tentato di trovare un affittuario, senza ottenere risultati. Dopo il trasloco dell'ultimo occupante, un'associazione che alla via decentrata alla fine ha preferito il cuore storico della città, i beni sono rimasti vuoti e inutilizzati. In pratica un peso, in termini di tasse. La strada su cui si affacciano è da anni un'arteria morta della città, dal punto di vista commerciale. Dopo la chiusura della libreria, del negozio di tappeti all'angolo e del punto Enel e il trasloco della sede di Pollicino, sono rimasti in pochi ad esercitare attività tra cui un bar, aperto di recente. La via è diventata mera zona di passaggio, di chi va e viene dalle piazze. «Si potrebbe affidare le stanze ad associazioni propone Olivotto -, o emanare un bando per renderle centri operativi di start up». Si vedrà, la decisione se dare o meno una seconda chance alla via spetta ai consiglieri.
A.Tr.
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