Dissesto nella vecchia Acc, Castro non molla la presa

Giovedì 24 Settembre 2020
BATTAGLIA LEGALE
BORGO VALBELLUNA Nella battaglia legale di Maurizio Castro, in qualità di commissario straordinario di Acc Compressors di Mel di Borgo Valbelluna, si aggiunge anche l'opposizione all'archiviazione delle posizioni di Paolo Cesare Pecorella e Fausto Cosi, i due ex consiglieri di amministrazione che erano stati indagati per bancarotta. Le stesse ipotesi d'accusa (imputazioni coatte) erano state formulate per Luca Amedeo Ramella, milanese, ex presidente del Cda poi assolto perchè il fatto non sussiste dal Gup di Pordenone con una sentenza che ha confermato l'orientamento della Procura. Ieri l'avvocato Fabio Cozzi ha insistito per il rinvio a giudizio, ritenendo che i due consiglieri non potessero non essere d'accordo con Ramella. La difesa - gli avvocati Alessandro Traversi e Francesco Mucciarelli - hanno prodotto l'assoluzione di Ramella, già passata in giudicato e precisato che «Cosi e Pecorella - ha spiegato Traversi - erano consiglieri senza deleghe. Se è stato assolto Ramella, la stessa linea deve valere per i due consiglieri».
L'ASPETTO CIVILE
Se dal punto di vista penale la vicenda - anche per Pecorella e Cosi - sembra destinata a non avere seguito, quello che interessa a Castro sono le ricadute sotto il profilo civilistico. L'assoluzione di Ramella, infatti, è stata impugnata con l'obiettivo di riformare gli effetti civili della sentenza (con l'assoluzione era stata rigettata anche la richiesta di risarcimento). Con il ricorso alla Corte d'appello di Trieste si chiede l'acquisizione della consulenza tecnica d'ufficio collegata all'azione civile avviata al Tribunale delle imprese di Milano, quest'ultima decaduta per l'effetto della costituzione di parte civile al processo di Pordenone. La speranza è di vedersi liquidare una provvisionale di 5 milioni di euro.
LA SITUAZIONE
Nel frattempo Acc guarda al futuro con meno angosce rispetto al passato, anche recente. Il governo, che non è uscito indebolito dalla tornata elettorale, garantisce al piano del Mise di poter procedere. Il ministero dello sviluppo, con in testa il sottosegretario Alessandra Todde, che guida l'unità di crisi, ha in tasca un progetto di matrimonio tra Acc e la piemontese Embraco con un piano di rilancio da cinquanta milioni di euro e una stima di fatturato a cinque anni da centocinquanta milioni di euro. Al timone potrebbe esserci lo stesso commissario straordinario di Acc, che non ha ancora mollato la presa su quel braccio di ferro legale che potrebbe portare cinque milioni di euro nella cassa dell'azienda, si chiami Acc o ItalComp come si chiamerà il polo che unirà l'ex Zanussi e Embraco.
R.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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