Dipendente infedele: la difesa

Giovedì 23 Novembre 2017
Sfilata di testi per la difesa ieri nel processo che vede alla sbarra Ginevra Esposito, la dipendente della Procura, accusata di rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio e accesso abusivo ad un sistema informatico. Avrebbe effettuato oltre 18mila accessi al Rege, ovvero il registro degli indagati per verificare eventuali procedimenti a carico di amici o di famigliari. Questa è l'accusa, ma per la difesa (sostenuta dagli avvocati siciliani Baldassare Lauria e Laura Ancona) quegli accessi erano stati fatti per motivi di servizio. Per questo hanno chiamato ieri numerosi dipendenti della Procura che hanno lavorato con la donna, incaricati anche delle stesse mansioni della Esposito. Tutti hanno confermato che le credenziali erano state date, dall'allora procuratore ai dipendenti indistintamente, per motivi di servizio «perché tutti dobbiamo lavorare». Hanno affermato anche che «ogni foglio notizia presupponeva l'accesso al rege» per la preparazione delle carte necessarie ai pagamenti delle intercettazioni ad esempio. Casi di cui si occupava ad esempio la Esposito e per cui si facevano anche 400-500 accessi in poco tempo. L'imputata ha scelto di non sottoporsi alle domande della Procura e il processo è stato rinviato al 28 marzo, quando si concluderà.
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