«Diamo ai giovani il senso dello Stato»

Mercoledì 15 Agosto 2018
PENNE NERE
BELLUNO Ogniqualvolta si riaccendono i riflettori sul tema del ripristino della leva obbligatoria in Italia, negli ambiti delle associazioni d'arma non si rinfocolano le speranze tout court, ma riemergono necessarie puntualizzazioni. Le domande fondamentali sono: «Quale leva obbligatoria? Tale e quale quella sospesa nel 2004? Un nuovo tipo di leva? E con quali contenuti e modalità?». Questi distinguo non sono meri esercizi verbali, bensì testimonianza concreta di chi prestò il servizio militare obbligatorio e si rende conto che già nel 2004 era obsoleto per vari motivi. A tal proposito l'Associazione Nazionale Alpini ha da tempo presentato una proposta alle forze politiche, assieme a fanti e bersaglieri, perché «è necessario il ritorno di un'esperienza che insegni ai giovani il valore civico, il senso di appartenenza, il dovere, il rispetto dello Stato», come sottolineato dal presidente nazionale Ana Sebastiano Favero. Di riflesso anche nel Consiglio della Sezione Ana di Belluno se ne è parlato più volte. Sostiene il presidente Angelo Dal Borgo: «Noi siamo del parere che quella fu una decisione affrettata. All'italiana, ovvero presa in modo emotivo senza avere pronta una soluzione alternativa. Nel frattempo il mondo è andato avanti, molte cose sono cambiate, compreso il nostro Esercito, non possiamo rimettere in campo un modello di naja rimasto fermo all'esperienza delle generazioni passate». Per l'Ana bellunese le idee sono chiare: «Se vogliamo rendere un servizio alle giovani generazioni e all'Italia intera dobbiamo offrire ai nostri giovani vere motivazioni per un'opportunità di crescita formativa facendoli sentire utili alle esigenze della comunità. Sediamoci ad un tavolo e discutiamone».
D.B.
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