Dal 5x1000 raccolti 127mila euro: siamo secondi dopo Insieme si può

Domenica 16 Giugno 2019
Dal 5x1000 raccolti 127mila euro: siamo secondi dopo Insieme si può
L'ASSEMBLEA
FELTRE Volontari sì, ma con i conti sotto controllo e soprattutto affidati a professionisti. Il fai da te non è più contemplato nemmeno per il cosiddetto terzo settore. All'impegno di passione per la montagna, il Soccorso Alpino deve aggiungere anche il peso della burocrazia adeguandosi alla legge 177 mirata a controllare le realtà associative con bilanci sopra i 100mila euro. Il nuovo Statuto, così aggiornato, è stato approvato ieri dall'assemblea regionale, riunita a Feltre, composta da capi e vice capi delle 28 Stazioni regionali.
Il presidente Rodolfo Selenati ha espresso soddisfazione per il corposo lavoro svolto, senza tuttavia nascondere come la novità vada ad appesantire il sistema, sia in termini economici sia di impegno personale. Dura lex, sed lex.
Sotto i riflettori anche il bilancio e le nuove convenzioni che verranno stilate entro fine mese con la Regione sul fronte della sanità e della protezione civile.
Ma il dato che più piace a Selenati è quel 5x1000 che i veneti, ma soprattutto i bellunesi, hanno voluto destinare alla Soccorso Alpino. «Nel 2017 - spiega il presidente - abbiamo incassato 127mila euro e la prevalenza di questi arriva dalla provincia di Belluno dove la nostra realtà è seconda per donazioni dopo Insieme si può. Una bella soddisfazione. Di questi, 30 mila andranno per la formazione alla sicurezza nelle scuole, e il resto per acquistare giacche tutte uguali per i soccorritori».
Con 750 volontari di cui 550 concentrati nel Bellunese, il Soccorso Alpino rappresenta una realtà sacra per il territorio, una forza diversamente colmabile. Da qui l'attaccamento dei bellunesi anche in termini di contributo personale attraverso la denuncia dei redditi.
Sta venendo meno, invece, l'attaccamento operativo delle nuove generazioni. Un punto dolente sul quale Selenati sta lavorando. «Alcune stazioni cominciano già ad avere qualche problemino - spiega , proprio per la mancanza di giovani. Un dato che mi preoccupata. A tal proposito sto organizzando un convegno con illustri personalità per cercare di arrivare di invertire la rotta, perché senza volontariato le nostre vallate sarebbero davvero malmesse».
Ma intanto l'estate avanza e tutto sembra essere pronto.
«La reperibilità - spiega il presidente - viene sempre potenziata, sia d'estate sia d'inverno, raddoppiando le unità della prima squadra. Quest'anno sarà sicuramente più impegnativo, perché ci sono stati i danni di Vaia e la neve che persiste in quota, creando condizioni di grande pericolo se non si rispettano alcune regole».
Nominati anche i vertici della Scuola sanitaria regionale per il prossimo triennio: direttore Ludovica Sandei del Centro Cadore; vice Laura Pegge (Padova) e Davide Are (Pedemontana del Grappa) e Paolo Grotti (Veneto Orientale).
L.M.
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