Cinghiali devastano gli orti «Sì al consorzio forestale»

Martedì 4 Agosto 2020
NEI CAMPI
BELLUNO I cinghiali fanno la spesa negli orti di Ronce. Si sono aperti il cancello e scavalcato la tipica rete verde da orto e hanno fatto razzia di patate. È successo, nei giorni scorsi. L'associazione Belluno Alpina rilancia la sua proposta: «Serve istituire un Consorzio Forestale, come accade in altre Regioni fa presente Gimmy Dal Farra, il presidente di Belluno Alpina - . Se il bosco continua ad avanzare la gente lascerà anche le terre alte. Un concetto, questo, a cui teniamo molto all'interno del progetto antispopolamento Ronce 2020. Le istituzioni sono chiamate a dare risposta a questo problema, che sta diventando sempre più serio. Con il bosco - infatti arriva anche la fauna selvatica. Oggi i cinghiali mangiano le patate, devastando un orto di un privato, recintato e con il cancello chiuso. Domani sono i caprioli e i cervi a prendersi i legumi. Gli hobbisti, invece, anche da queste parti, stentano a far pascolare asini, pecore e capre per paura del lupo. Il risultato? Non si riescono a mantenere i pascoli e il bosco si prende ogni cosa». Insomma, per combattere lo spopolamento delle terre alte in montagna è necessario mantenere in ordine il territorio, ma servono aiuti. Se i Servizi forestali Regionali non sono sufficienti, serve istituire un Consorzio forestale, in pratica un raggruppamento di proprietari, sia pubblici che privati, di boschi, pascoli montani e di altri terreni, finalizzati alla gestione collettiva e unitaria tecnica delle proprietà. Prosegue Dal Farra: «Se le foreste non vengono curate, come succedeva una volta, il territorio perde la sua identità». L'appello è quello di valutare l'istituzione di un Consorzio Forestale, ma in attesa di questo Belluno Alpina chiede l'intervento dei Servizi forestali Regionali o chi di competenza: «Serve un piano di gestione del bosco». Il consigliere Fabio Rufus Bristot, del Gruppo Misto, ha un'opinione precisa sui cinghiali: «Non ho strumenti scientifici, ma sono molto piu pericolosi dei lupi, perchè provocano in media 3mila incidenti all'anno, con una decina di morti e i danni alle colture sono più evidenti delle predazioni del lupo», commenta Bristot. Sull'avanzata del bosco, per il consigliere serve interessare la Regione Veneto: «ci ritroviamo con un bosco dequalificato. C'è il non governo della filiera bosco, basta guardare all'Austria, Slovenia e alla Croazia».(Fe.Fa.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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