«Caserma dei vigili del fuoco una struttura dimenticata»

Mercoledì 15 Luglio 2020
«Caserma dei vigili del fuoco una struttura dimenticata»
L'INTERROGAZIONE
BELLUNO La caserma infinita. Iniziata nel 2009, la nuova sede dei Vigili del Fuoco di Belluno è ancora un cantiere a cielo aperto, né esiste una data per la sua inaugurazione. Tra slittamenti, proroghe e promesse saltate la futura cittadella dei pompieri, tanto grande da poter diventare un punto di riferimento sovraprovinciale per alcune attività, è ancora lontana dal taglio del nastro. Nessuno solleva la questione da anni, oggi lo fa il capogruppo del Gruppo misto in Consiglio comunale Fabio Rufus Bristot. Il consigliere rivolge un'interpellanza al sindaco Jacopo Massaro e al prefetto Adriana Cogode per capire il cronoprogramma, quando i Vigili lasceranno l'attuale sede di Mussoi, proprietà del Comune, e se davvero i tempi lunghi del cantiere abbiano già portato al deterioramento degli impianti nuovi di zecca e mai utilizzati.
LA STORIA
«Nel 2009 vengono consegnati i lavori ricorda Bristot -, il termine per la conclusione delle opere del primo stralcio era previsto per febbraio 2013. Siamo a metà 2020. Ora, anche se l'immaginario collettivo non si è forse reso conto che la questione è diventata quantomeno interessante per la visita del Gabibbo, poiché dopo 11 anni un cittadino si aspetterebbe che un'opera così importante per il territorio e per le funzioni del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco sia stata da tempo terminata, pongo il problema in qualità di consigliere comunale». E da qui il consigliere rivolge una raffica di domande all'Amministrazione, per indagare come stiano le cose a Marisiga. Il capogruppo chiede di sapere quali opere edili debbano ancora essere completate per determinare la fine lavori di tutti i corpi della caserma e quale sia il loro costo, quali sottoservizi siano da finire e se corrisponde al vero che alcune reti dei sottoservizi delle nuove palazzine, a causa del tempo trascorso dalla loro realizzazione, abbiano già dato segni di vetustà e di rottura. «La cosa sarebbe a dir poco paradossale commenta Bristot e non giustificabile. Se fosse confermata questa tesi chiedo di sapere quali azioni il Comune capoluogo abbia messo in campo per supportare il Comando nella finalizzazione degli interventi e se siano stati calcolati i danni subiti indirettamente dallo stesso Comune per il fatto di non aver potuto ancora alienare, ovvero destinare ad altra funzione l'attuale caserma di via Gregorio XVI». Insomma, attorno al cantiere infinito della futura sede dei pompieri si intrecciano diverse questioni che vanno dalle lungaggini incomprensibili per un'opera necessaria e che doveva essere consegnata da anni, ai danni che lo stesso Comune capoluogo potrebbe aver subito fino all'aumento dei costi inizialmente previsti, se davvero risultasse che una parte dei sottoservizi è già guasta.
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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