Casa a pezzi: «Ecco la storia»

Domenica 5 Luglio 2020
Casa a pezzi: «Ecco la storia»
IL CASO
BELLUNO A Cesare quel che è di Cesare. Intorno al cedimento strutturale del caseggiato di via Montegrappa che ha portato come conseguenza problemi alla viabilità con la chiusura, dal 21 giugno, della strada che collega Belluno a Visome - serve una precisazione a proposito delle responsabilità. In molti, anche in buona fede, ritengono che a farsi carico del danno debbano essere quegli eredi Buzzati che abitano quasi di fronte all'edificio che presenta il muro crollato. Ovvero in quella Villa San Pellegrino dove era nato nel 1906 Dino Buzzati, il bellunese, giornalista e scrittore, autore de Il deserto dei Tartari.
GLI EREDI
«Alla morte di Dino Buzzati - spiegano i pronipoti Valentina Morassutti, Antonella Morassutti, Sebastiano Morassutti Rech -, nelle divisioni ereditarie tra i fratelli, i terreni e lo stabile posti oltre la strada provinciale, sono diventati di proprietà della signora Almerina Buzzati e, successivamente, di sua figlia. Negli anni abbiamo visto, con grande dispiacere, andare sempre più in rovina la casa colonica senza, purtroppo, poter fare nulla. L'amore che in tutti questi anni ha visto tutti noi, eredi di Nina Buzzati Ramazzotti, nostra nonna e sorella di Dino, impegnarsi per mantenere e aprire al pubblico la Villa e il giardino, crediamo dimostri tutta la nostra affezione a questo luogo». Un affetto che ha trovato realizzazione nella dedizione e nell'impegno mostrati per l'organizzazione di eventi di qualità, per portare avanti i progetti dell'Associazione culturale Villa Buzzati San Pellegrino-Il Granaio, presieduta da Valentina Morassutti.
LA FAMIGLIA
È Marco Perale, in qualità di presidente della Associazione internazionale Dino Buzzati, che ha la sua sede a Feltre, a ripercorrere la genealogia della famiglia: «Dino si sposò nel 1966 con Almerina Antoniazzi, di circa 30 anni più giovane di lui. Da lei non ebbe figli, come non ne ebbero i due fratelli di Dino. Dalla sorella, Nina, che sposò Eppe Ramazzotti (della famiglia del noto amaro) nacquero Lalla e Alba Maria. Lalla, la mamma di Sebastiano, Valentina, Antonella, i primi due tuttora residenti, per l'appunto, a Villa San Pellegrino». Marco Perale, che è anche assessore alla cultura del Comune di Belluno, passa poi a spiegare l'importanza del rustico con stalla e pozzo, di cui dalla strada si vede solo un muro in rovina. «L'edificio, che è di proprietà della figlia di Almerina, cioè Zelda Buffoni, ha un suo valore architettonico e urbanistico perché mostra come si viveva, già nel 1500, nella villa e nelle sue pertinenze». L'insieme di edifici - villa e rustico, di qua e di là dalla strada provinciale - venne acquistato da Brandimarte Buzzati nel 1811. Una storia che arriva ad oggi, con la chiesetta rossa, icona riconoscibile da tutti i bellunesi.
Daniela De Donà
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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