CANALE D'AGORDO
«Albino Luciani l'ho incontrato un'unica volta. Era la primavera

Venerdì 15 Ottobre 2021
CANALE D'AGORDO «Albino Luciani l'ho incontrato un'unica volta. Era la primavera
CANALE D'AGORDO
«Albino Luciani l'ho incontrato un'unica volta. Era la primavera del 1978 e venne a Canale a inaugurare la Quaresima con i bambini dell'Azione Cattolica. Non ricordo se fu lui o la catechista a indicarmi nel gruppo, fatto sta che venni prescelto per dialogare con l'allora Patriarca di Venezia a nome di tutti. Peccato che con la mia gran timidezza feci quasi scena muta». Quel bimbo che allora aveva 9 anni era Davide Fiocco, colui che più tardi sarebbe diventato sacerdote e che poi avrebbe curato la positio di papa Giovanni Paolo I, cioè l'insieme di documenti utili per la sua canonizzazione. «Ieri mattina (mercoledì per chi legge) - afferma il religioso compaesano dell'ex pontefice - non stavo più nella pelle dall'emozione».
LA NOTIZIA
Durante l'ultima udienza concessa al cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare il decreto riguardante il miracolo attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo I, nato il 17 ottobre 1912 e morto il 28 settembre 1978 dopo 33 giorni di pontificato. Questa la notizia diffusa mercoledì a mezzogiorno dalla Sala stampa del Vaticano che ha indotto il parroco di Canale don Vito De Vido a far suonare le campane a festa. «Che gioia - sottolinea don Fiocco, che è componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I presieduta dal cardinale Pietro Parolin -, è stato raggiunto un importante traguardo nel processo di canonizzazione di Albino Luciani iniziato nel 2003 in sede diocesana a Belluno e proseguita tra il 2006 e il 2017 in ambito vaticano. Io sono intervenuto nella seconda fase: assieme a Stefania Falasca abbiamo studiato e riordinato centinaia di documenti relativi a Giovanni Paolo I che ne hanno fatto emergere una persona di una statura morale, culturale e di fede unica». Ciò che ne è uscito, da questi anni di duro lavoro da topo di biblioteca, è un volume considerevole.
IL RICORDO
Laureato in teologia alla Pontificia Università Lateranense, attualmente don Fiocco è direttore del Centro di spiritualità e cultura Papa Luciani a Santa Giustina e dell'Ufficio diocesano per le comunicazioni e la cultura. Ma è anche docente di patrologia presso gli Istituti superiori di Scienze religiose di Treviso e di Bolzano. «Di quella volta che incontrai Albino Luciani - dice il sacerdote - ricordo un aneddoto. All'interno dell'Azione Cattolica facevo parte del gruppo Marmotte. Fu così che lui, riferendosi al lungo letargo di questi animali, mi chiese se al mattino mi piacesse dormire fino a tardi. Io non capii la battuta e rimasi imbarazzato». Ma don Fiocco, anche se da lontano, Luciani lo vide un'altra volta qualche mese dopo. E cioè quando mezza popolazione di Canale partì in pellegrinaggio verso il Vaticano dove il famoso concittadino, il 26 agosto 1978, si sarebbe insediato nel ruolo di Papa. «Ho ancora in mente piazza San Pietro gremita - spiega - e io bambino assieme a papà Dante e a mio fratello Andrea. In quella sede mai e poi mai avrei potuto immaginare cosa sarebbe accaduto dopo. La sua morte repentina, la fede sempre più diffusa nei suoi confronti e il mio incarico di estensore della Positio per la sua canonizzazione».
LE REAZIONI
In queste ore, o via messaggio o via telefonata, Fiocco ha condiviso la gioia con gli altri componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione vaticana. «Non con il presidente Parolin che come segretario di Stato ha mille impegni - spiega - ma con gli altri sì. Ad esempio con la vicepresidente Stefania Falasca che era al settimo cielo e anche con il postulatore cardinale Beniamino Stella che, pur uomo di poche parole, non ha nascosto la propria profonda felicità nel vedere Giovanni Paolo I prossimo alla beatificazione».
Raffaella Gabrieli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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