Campane a festa a Cavarzano: «Benvenuto don Andrea»

Lunedì 20 Novembre 2017
L'ACCOGLIENZA
BELLUNO Da ieri il nuovo parroco di Cavarzano e Sargnano è don Andrea Constantini. Proveniente dalle comunità di Candide, Dosoledo e Padola, ad accoglierlo, oltre al vescovo monsignor Renato Marangoni che lo ha abbracciato sul piazzale antistante la chiesa, ha trovato una quindicina di altri sacerdoti, fra cui don Luca Sartori che in questi mesi, dopo la morte di don Francesco Soccol, ha guidato la comunità con don Gigi De Rocco, e don Luigi Del Favero che gli è succeduto in Comelico da dove sono scesi nel capoluogo molti fedeli, oltre al parroco di Cortina, suo paese natale. Da Cortina sono arrivati a Belluno anche i genitori del sacerdote e una delegazione in costume ampezzano.
LA CERIMONIA
La messa è stata scandita dai canti di due cori: quello degli adulti e quello delle famiglie, che secondo una felice intuizione di don Francesco Soccol unisce genitori e figli. Utilizzando le letture del giorno, nell'omelia il vescovo ha parlato del nuovo parroco come di un talento: «Un dono che viene dato a questa sua nuova comunità delle parrocchie dei santi Quirico e Giuditta di Cavarzano e di San Pietro di Sargnano. E voi siete talento, cioè dono per lui. Talento è anche chi vive nella povertà ha detto ricordando la prima giornata mondiale dei poveri, istituita da papa Francesco e celebrata proprio ieri - E l'augurio è che voi, con don Andrea che oggi accogliete, possiate entrare nella logica evangelica del talento raddoppiato e moltiplicato. E sia un talento anche la collaborazione con gli altri due sacerdoti della parrocchia».
L'EREDITÀ
Un lavoro importante quello che aspetta don Andrea: un territorio vasto con quasi 7.000 abitanti; una parrocchia viva, come gli è stato ricordato sia prima dell'ingresso in chiesa dai bambini della scuola materna parrocchiale e alla fine dai doni ricevuti dai bambini del catechismo che oltre ad averlo invitato a conoscerli, gli hanno ricordato le molteplici attività presenti. Dalle due parrocchie anche il dono di due libri d'arte sui rispettivi territori. Un incarico di cui lo stesso don Andrea ha mostrato di conoscere l'importanza: «Il mio è un saluto pieno di trepidazione. Ringrazio il vescovo ha detto a fine messa che nonostante la povertà della mia persona ha voluto affidarmi questo nuovo compito. E ringrazio le comunità del Comelico che ho amato e che per me sono state un esempio di fede». Poi la festa nel salone della parrocchia dove molte persone avevano seguito la messa trasmessa da uno schermo gigante, visto che la chiesa non poteva accogliere tutti i presenti. Giovanni Santin
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