Brasiliani: invasione anomala

Domenica 18 Febbraio 2018
Brasiliani: invasione anomala
L'INTERVISTA
BELLUNO «I brasiliani sono un popolo di lavoratori, non vengono in Italia per fare confusione. Ma c'è chi lucra». La comunità brasiliana di Belluno sa. Non conosce, nello specifico, il caso di Val di Zoldo ma è consapevole di come, attorno all'immigrazione carioca in Italia, girino soldi. Tanti soldi. Oggi, dopo lo scoperchiamento del vaso di Pandora da parte del sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin, lanciano un invito al territorio: vogliono far sapere alle amministrazioni che loro ci sono e possono controllare il fenomeno. Ne parla Willyans Trevisolli, candidato consigliere nella lista Obiettivo Belluno di appoggio a Paolo Gamba alle scorse amministrative.
Cosa ne pensa della preoccupazione manifestata dai sindaci verso l'arrivo di molti suoi connazionali in provincia?
«Credo sia tutto assolutamente normale. Tra il 1884 e il 2014 sono immigrati in Brasile 1 milione 500 mila italiani, è normale ci sia chi vuole tornare nel Paese d'origine della famiglia».
Però oggi i numeri preoccupano, il fenomeno sembra fuori controllo, a voi non pare?
«Io non credo all'arrivo in una volta sola di 400 brasiliani, è impensabile una cifra di questo tipo».
Anche il presidente dell'Associazione Bellunesi nel Mondo ha parlato, qualche giorno fa, della diffusione di pratiche poco legali legate alla richiesta di soldi a fronte dell'aiuto a ottenere la cittadinanza, non le risulta?
«Certo, conosciamo bene questo problema e la nostra associazione è nata proprio con lo scopo di combatterlo e di controllare l'arrivo delle persone sul territorio».
Si spieghi meglio.
«Ci sono brasiliani residenti magari qui che chiedono molti soldi a fronte di un aiuto nel percorso burocratico necessario a ottenere la cittadinanza. È diventato un business. Noi vogliamo combattere questa piaga».
Come lo fate?
«Ci proponiamo alla persona appena arrivata, in modo volontario e senza farci pagare naturalmente. Diamo una mano facendo da interpreti, traducendo i documenti e accompagnano gli interessati in Questura e in Comune».
Cosa vuole dire al sindaco di Val di Zoldo?
«Vorrei fargli sapere che noi siamo a sua disposizione se vuole il nostro aiuto nel controllare il fenomeno. Ci stiamo informando su cosa sta accadendo nel suo territorio».
Secondo lei a Belluno questo non succede. Perchè?
«C'è più controllo. Per esempio qui non si possono ospitare in casa persone in attesa della cittadinanza, il proprietario della casa deve firmare un documento in cui autorizza al subaffitto dell'immobile ed è assai difficile che questo avvenga».
Alessia Trentin
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