Belluno bussa, Sparkasse apre uno sportello sperimentale

Martedì 21 Novembre 2017
Belluno bussa, Sparkasse apre uno sportello sperimentale
L'ACCORDO
BELLUNO È nata la consulta territoriale Sparkasse. A Belluno, roccaforte per l'istituto di credito di Bolzano, si è insediata la prima sperimentazione pensata dalla banca per ascoltare con orecchi migliori il territorio. Il presidente sarà Paolo Doglioni, già presidente di Confcommercio Belluno e il resto dei membri rappresenta in maniera uniforme la provincia: Gianluca Vigne per la Destra Piave, Chiara Lavanda e Michele Fagioli per la Sinistra Piave, Guido Pante per Feltre, Giorgio Ciotti per il Cadore, Sandro Da Rold per Belluno, Idalgo De Prà per Ponte nelle Alpi. Tutte persone individuate per avere l'espressione più variegata possiabile, sia a livello geografico che a livello di settori professionali, del territorio. Saranno un'antenna chiamata a raccogliere le aspettative e ad elaborare proposte, per riportarle a Sparkasse. Una sorta di megafono per aziende grandi e piccole, per professionisti e singoli cittadini.
L'OBIETTIVO
«Nasce a Belluno perché questa per Sparkasse è una provincia importante ha spiegato ieri, alla riunione di insediamento, l'amministratore delegato Nicola Calabrò -, quella su cui puntiamo di più e tra le tre strategiche insieme a Verona e Trento. Questo è il territorio in cui deteniamo le più alte quote di mercato. La consulta servirà ad ascoltare meglio i bisogni del territorio perché diamo grande importanza ai legami con il luogo in cui hanno sede le filiali». Il gruppo sarà insomma un collegamento nuovo tra la banca e il Bellunese, recepirà bisogni delle aziende e degli abitanti e li riporterà all'istituto di credito al fine di darne risposta e creare progetti ad hoc. Per Doglioni sarà uno strumento in più dato in mano ai bellunesi per far sapere i problemi e le necessità della montagna, spesse volte inascoltati.
LE PROBLEMATICHE
«Sappiamo quanti problemi abbia il nostro territorio le parole di Doglioni -, un dialogo impostato in questo modo con una banca può servire. Si tratta di impostare un rapporto di fiducia reciproco tra cittadini e banca. La Regione deve capire il grido che si alza dal sistema montano, la nostra provincia può essere miniera di ricchezza per tutto il Veneto e per l'Italia, ma ci vendiamo troppo poco all'esterno. A Bolzano, in fatto di turismo, non posso che dire chapeaux». Sui nomi i vertici della banca hanno fin da subito trovato l'accordo. Quelli proposti hanno incontrato il parere favorevole di tutti. «Abbiamo con questa consulta celebrato il primo successo le parole di Giuliano Talò di Sparkasse e colui che ha maggiormente collaborato alla nascita della consulta conoscendo bene il territorio -, quello di essere riusciti a dare un microfono a questo territorio. Le banche se ne stanno andando da qui, noi invece ci crediamo e restiamo, potenziandoci. Un esempio lo si ha in Cadore o in Sinistra Piave dove gli altri istituti chiudono gli sportelli ma noi no».
Alessia Trentin
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