Barcelloni Corte, attesa per il rientro E l'Abm vuole dedicargli un premio

Domenica 21 Luglio 2019
IL PERSONAGGIO
BELLUNO L'ultimo saluto a Vincenzo Barcelloni Corte, da parte degli amici e della cittadinanza intera, non avverrà, molto probabilmente prima di giovedì. I familiari non sono ancora in grado di offrire date certe per il ritorno dalle Canarie. Ieri, intanto nella casa di Tenerife, in forma strettamente privata - ad abbracciarlo ancora, prima dell'addio e della cremazione, sono stati i figli Caterina e Adriano. Barcelloni Corte, 91enne, fondatore nel 1966 dell'Associazione bellunesi nel mondo, è spirato a seguito delle complicazioni dovute ad una caduta avvenuta tre giorni fa.
LE SUE OPERE
Porta la firma dell'ingegner Barcelloni la chiesetta che sorge accanto alla diga del Vajont. Ma, in questo periodo estivo, vale ricordare anche il suo operato al Villaggio San Paolo del Cavallino, luogo dove moltissimi bellunesi hanno soggiornato e soggiornano. Era il 1962 quando, con approvazione del vescovo, la nostra diocesi decise di mettere un ulteriore tassello al progetto - partito già nel 1958 - con lo scopo di creare sul litorale jesolano una colonia marina per i bambini che abitavano nelle zone montane della provincia. Dopo lavori di bonifica e l'ottenimento di varie concessioni ecco che il Consiglio di amministrazione dell'Opera diocesana assistenza (Oda) deliberò di costruire un fabbricato che fungesse da colonia, affidando l'incarico a Vincenzo Barcelloni Corte. Il 14 gennaio 1963 il progetto di Barcelloni Corte venne approvato e con 120 operai si iniziò a mettere mattone su mattone. Così scrisse a tal proposito don Claudio Sacco nel volume Come un fiume (Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali, editore): Doveva sembrare un prefabbricato, ma pure essere stabile. Una quadratura dei problemi un poco forzata sulle esigenze della gente e sulla bontà dell'opera.
ABM, UN NUOVO PREMIO
L'Associazione bellunesi nel mondo gli è grata. Non solo perché Vincenzo Barcelloni ricoperse ruoli apicali. Ma per l'impronta che le diede, dando voce e facendo sentire la vicinanza a chi, emigrato, non voleva strappare le radici bellunesi dal cuore. Tant'è che, ieri, in occasione della 55esima assemblea dell'Abm, all'unanimità si è accolta l'idea di Oscar De Bona, attuale presidente: intitolare un premio al fondatore e primo presidente. Lo speciale riconoscimento verrà consegnato all'interno della manifestazione internazionale che premia i bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e all'estero.
UNA VITA CIVILE
L'impegno a favore della sua terra non è mai venuto meno. Basta elencare gli incarichi di stampo sociale e civico che hanno costellato la sua vita. Era erede di una antica e facoltosa famiglia di costruttori di spade che entrò, nel 1642, nel Consiglio dei Nobili. A Belluno ricoprì la carica di assessore provinciale nella giunta Orsini (1967-1970) fu presidente del Rotary e governatore triveneto del club, è annoverato tra i cofondatori di Radioteledolomiti. E ancora: direttore responsabile del mensile dell'Abm dal 1981 al 1985, presidente dell'Abm fino al 1981, presidente della Consulta veneta dell'emigrazione, sindaco di Belluno negli anni Cinquanta. Curioso e battagliero, rispettoso nei confronti delle diverse culture, Barcelloni amava viaggiare con spirito avventuroso. Ora è dentro un altro viaggio, per raggiungere Elisa Dalla Corte, la moglie morta un mese e mezzo fa.
Daniela De Donà
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