«Autostrada? No grazie: è contraria al turismo»

Venerdì 23 Febbraio 2018
«Autostrada? No grazie: è contraria al turismo»
L'OPINIONE
BELLUNO «Vecchia e contraria allo sviluppo del turismo». Sull'autostrada la Cgil dice «no». Il dibattito riacceso attorno all'infrastruttura vede il sindacato bellunese schierato fermamente con gli oppositori. «Il tema del prolungamento dell'autostrada risulta vecchio, perché non in linea con una visione del territorio di rilancio del turismo - dice Mauro De Carli, segretario generale della Cgil di Belluno -. A Belluno serve un turismo non mordi e fuggi, più consono agli equilibri del nostro territorio. Di conseguenza servono politiche per valorizzare l'abitare in montagna, per gestire e mantenere l'ambiente come patrimonio su cui generare ulteriori fonti di reddito». Il «no» all'autostrada diventa un «sì» convinto al miglioramento della viabilità esistente. Il punto di partenza è il Piano Anas per Cortina 2021. «Diventava prioritario sciogliere i nodi della difficile viabilità esistente e mi sembra che gli investimenti per Cortina 2021 vadano in questa direzione» continua il segretario della Cgil. Che vede come un'intromissione di interessi esterni, lontani da Belluno, l'idea del prolungamento autostradale. «Trovo sbagliato che a riproporre l'autostrada siano interessi che vengono da altri territori - continua De Carli -. Ce lo chiede l'Europa, l'Austria, Treviso e Venezia. Ma a Belluno serve? Sembra che ci siano già progetti innovativi presentati e per tutti il richiamo è all'unità d'intenti e a non fare ostruzionismi; sembra più un monito che un fattivo impegno alla costruzione comune di un patto per lo sviluppo della provincia». Sviluppo che per De Carli passa attraverso la condivisione. Quale? Quella provinciale, con Palazzo Piloni seduto in cabina di regia. «La Cgil sta lavorando dentro i tavoli che si sono già costituiti, quello delle infrastrutture presso Confindustria e quello delle Politiche Attive presso la Provincia - conclude il segretario -. Credo che il luogo ideale su cui convergere per programmare le azioni per il risveglio del nostro territorio sia ancora l'istituzione Provincia, in cui tutti eventualmente dovremo convergere con una visione più completa del cosa fare. Ora promuovere nuove iniziative, in sovrapposizione a quelle già esistenti, rischia di rallentare il lavoro già fatto».
D. T.
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