AUTONOMIA
BELLUNO Da 21 anni la Liga Veneta Repubblica sta lavorando affinchè la Regione Veneto conquisti la tanto ambita autonomia. E ora, che sembrava quasi cosa fatta, cade il Governo. Un tema che sta a cuore a Per Franco Roccon, tra i soci fondatori della Liga Veneta Repubblica. Sindaco, consigliere comunale e regionale. Attualmente, oltre ad essere in Consiglio a Belluno, fa parte della Consulta veneta per l'autonomia, un istituto della Regione Veneto, in rappresentanza delle categorie istituzionali e produttive (tra cui gli agenti di commercio).
«La consulta di cui faccio parte - spiega Roccon - ha avuto il compito di approfondire i passaggi delle 23 materie che il passaggio ad una regione autonoma determinerebbe. A parte il Movimento Cinque Stelle, c'è tutto un entourage di ministeri e di uffici che non fanno altro che dire come L'Italia è una e indivisibile. Ora fanno leva sulla sanità». «Il governatore Luca Zaia ha fatto tutto il possibile per portare a casa questo risultato. D'altro canto aveva alle spalle 2 milioni e 400 mila cittadini, parliamo del 57% del corpo elettorale, che gli avevano datto il mandato attraverso il referendum. Roma è sempre comunque tanto lontana e, soprattutto, è una matrigna quando qualcosa di importante si eleva dai territori, anche attraverso strumenti molto forti, quali il referendum, garantito dalla Corte costituzionale». Ora però il Governo sta cadendo...». «La caduta del Governo, se così sarà, ha segnato tutte le difficoltà di una classe politica inadeguata per gestire una transizione federalista di uno Stato ormai decotto». Quindi prima l'autonomia del Veneto e poi di Belluno. Prima serve creare il contenitore, altrimenti troveremo altri casi some quello di Sappada, che ora è in Friuli. Apprezzo molto lo sforzo dei comelicensi dove è nata un'operazione interessantissima, quella della zona franca. Belluno ha 35 chilometri di confine con uno stato estero e questo dato parla da solo».
Fe.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Da 21 anni la Liga Veneta Repubblica sta lavorando affinchè la Regione Veneto conquisti la tanto ambita autonomia. E ora, che sembrava quasi cosa fatta, cade il Governo. Un tema che sta a cuore a Per Franco Roccon, tra i soci fondatori della Liga Veneta Repubblica. Sindaco, consigliere comunale e regionale. Attualmente, oltre ad essere in Consiglio a Belluno, fa parte della Consulta veneta per l'autonomia, un istituto della Regione Veneto, in rappresentanza delle categorie istituzionali e produttive (tra cui gli agenti di commercio).
«La consulta di cui faccio parte - spiega Roccon - ha avuto il compito di approfondire i passaggi delle 23 materie che il passaggio ad una regione autonoma determinerebbe. A parte il Movimento Cinque Stelle, c'è tutto un entourage di ministeri e di uffici che non fanno altro che dire come L'Italia è una e indivisibile. Ora fanno leva sulla sanità». «Il governatore Luca Zaia ha fatto tutto il possibile per portare a casa questo risultato. D'altro canto aveva alle spalle 2 milioni e 400 mila cittadini, parliamo del 57% del corpo elettorale, che gli avevano datto il mandato attraverso il referendum. Roma è sempre comunque tanto lontana e, soprattutto, è una matrigna quando qualcosa di importante si eleva dai territori, anche attraverso strumenti molto forti, quali il referendum, garantito dalla Corte costituzionale». Ora però il Governo sta cadendo...». «La caduta del Governo, se così sarà, ha segnato tutte le difficoltà di una classe politica inadeguata per gestire una transizione federalista di uno Stato ormai decotto». Quindi prima l'autonomia del Veneto e poi di Belluno. Prima serve creare il contenitore, altrimenti troveremo altri casi some quello di Sappada, che ora è in Friuli. Apprezzo molto lo sforzo dei comelicensi dove è nata un'operazione interessantissima, quella della zona franca. Belluno ha 35 chilometri di confine con uno stato estero e questo dato parla da solo».
Fe.Fa.
