Assalto all'amico con la motosega

Domenica 5 Aprile 2020
BELLUNO
Voleva essere ospitato dall'amico al quale pochi giorni prima aveva rotto la faccia a suon di calci e pugni, ma al rifiuto di quest'ultimo di dargli un giaciglio per la notte, impaurito per il precedente, ha preso la motosega e ha sfondato la porta. Poi ha minacciato il malcapitato di farlo «a pezzi», salvo essere provvidenzialmente tradito del motore dell'arnese che di colpo si è spento. Stessa minaccia anche alla Polizia intervenuta su richiesta disperata della vittima. Era il 23 marzo, a Sopracroda nel comune di Belluno. Sembrava una scena del famoso film dell'horror Non aprite quella porta con protagonista il pluriassassino Ed Gein dal volto coperto da una maschera di pelle umana.
CUSTODIA CAUTELARE
In manette, su ordine di custodia cautelare, è finito C.D.P., 45 anni, bellunese, pluripregiudicato, accusato in forma aggravata di violazione di domicilio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. L'arresto è stato eseguito venerdì dalla Squadra Mobile della Questura di Belluno su esecuzione dell'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura. Le manette, infatti, non erano scattate subito dopo il fatto. Gli inquirenti lo ritengono socialmente pericoloso con possibilità che ripeta gesti simili. E non a caso visto che una settimana prima dell'assalto con la motosega, al termine di un'altra lite con l'amico, spesso compagno di sventura, lo aveva colpito e ferito al volto ritenendolo responsabile del comportamento del suo cane dal quale avrebbe ricevuto un morso.
L'ASSALTO ARMATO
D.C.P., senza fissa dimora, il 23 marzo non sapeva dove andare a dormire. Decide così di andare dall'amico a Sopracroda. Bussa alla porta, ma il padrone di casa, vedendo la sua sagoma da dietro il vetro, non apre. Allora D.C.P. passa alla fase due: si allontana per pochi attimi, rintraccia da qualche parte una motosega, la mette in moto e si fa strada da solo segando la porta d'ingresso. È così che vittima e aggressore si trovano faccia a faccia.
ARRIVA LA VOLANTE
Comincia la sequela di minaccia, proferite in dialetto: «Te cope, te fae a toc, mi voi dormir qua», ovvero ti ammazzo, di faccio a pezzi, io voglio dormire qua. Ma mentre sta per passare ai fatti la motosega si spegne dando fiato alla situazione che rischia di finire nel sangue. La vittima ne approfitta per chiamare la Questura, che invia una Volante. In pochi minuti raggiunge l'abitazione. Ma non basta ancora a calmare l'animo di D.C.P. che aggrava la sua già fragile posizione di plurindagato minacciando anche i poliziotti, sempre con la motosega in mano. Alla fine la situazione rientra e l'uomo viene rilasciato dopo tutte le pratiche legate all'inevitabile denuncia. Sarà il magistrato, su richiesta della stessa Squadra Mobile, a decidere poi per l'arresto eseguito venerdì, quando l'uomo viene intercettato da una pattuglia mentre cammina in città. L'interrogatorio di garanzia si svolgerà lunedì. Il difensore, Erminio Mazzucco, si riserverà di chiedere la revoca della misura, compatibilmente con la situazione legata al Covid, essendo l'arrestato senza una dimora.
Lauredana Marsiglia
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