Ancora code e disagi, l'ira di Padrin

Domenica 5 Luglio 2020
L'EMERGENZA
BELLUNO Ci risiamo. Altra giornata di passione ieri sulle strade verso la montagna. Le code iniziate fin dalla mattina hanno raggiunto in 5 chilometri in uscita dall'autostrada A27 fino in statale 51. E tanto è bastato per scatenare l'ira del presidente della Provincia Roberto Padrin, che dopo le giornate nere dei due precedenti fine settimana a causa dei cantieri in A 27, è stato toccato su un vero e proprio nervo scoperto. «Nell'estate della montagna - ha ribadito in una nota diffusa ieri - non possiamo permetterci di perdere turisti per colpa degli ingorghi».
BOLLINO NERO
Erano quasi le 11 di ieri mattina quando la Questura ieri segnalava traffico incolonnato quasi fermo sulla statale 51 da Pian de Vedoia (Ponte nelle Alpi) a Fortogna (Longarone) e un chilometro sulla A27 direzione nord e traffico rallentato Castellavazzo». Era l'inizio dell'incubo con code che hanno raggiunto i 5 chilometri e disagi che sono andati avanti fino alle 14. Alle 14 di ieri un automobilista arrivato a Longarone raccontava così il suo viaggio verso la montagna: «1 km di coda in autostrada fra Vittorio Veneto sud e Vittorio nord, più un'ora e 20 minuti dal casello di Belluno fino all'innesto SS 51, più coda a passo d'uomo da innesto SS 51 fino a Longarone. Vent'anni ed è sempre la stessa storia, purtroppo». E la fortuna ha voluto che non ci siano stati incidenti o il traffico sarebbe andato in tilt ulteriormente. L'unico sinistro è un tamponamento avvenuto intorno alle 16.30 sulla statale a Calalzo, che ha causato qualche rallentamento e disagio.
LA PROVINCIA
«Non possiamo più sopportare gli ingorghi del traffico- ha detto il presidente della Provincia Roberto Padrin con un comunicato stampa -. In un'estate che potrebbe essere quella giusta per la nostra montagna, non possiamo permetterci il rischio di perdere turisti per code chilometriche sulle nostre strade». «Abbiamo bisogno dei cantieri per l'eliminazione dei punti neri della Statale 51 -ha proseguito -. Ma lo avevamo chiesto fin dall'inizio di evitare ripercussioni sui flussi turistici verso il Cadore e Cortina. Almeno nei fine settimana bisogna che i restringimenti di carreggiata siano il più possibile eliminati. Ed è necessario che siano posizionati movieri per snellire il traffico, anche per questioni di sicurezza, non solo per il turismo, altrimenti si rischia di comprimere il diritto alla mobilità dei locali. Servono soluzioni strutturali: sempre di più ci accorgiamo che il nostro territorio ha un gap infrastrutturale che ci sta costando caro. Strade scorrevoli e moderne sono indispensabili per le comunità locali, per l'economia, per lo sviluppo turistico». E oggi i problemi si ripeteranno con code e rallentamenti verso la Pianura. D'altronde in provincia ci sono una cinquantina di cantieri in corso, 4 in 6 chilometri prima di Cortina, sensi unici alternati. E come se non bastasse le ispezioni alle gallerie in autostrada creano ulteriori code e disagi.
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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