ALPAGO
«Noi da qui non ci muoviamo». Non c'è pace per gli abitanti

Lunedì 18 Novembre 2019
ALPAGO «Noi da qui non ci muoviamo». Non c'è pace per gli abitanti
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«Noi da qui non ci muoviamo». Non c'è pace per gli abitanti di Schiucaz, il paesino dell'Alpago minacciato dalla frana. Ieri, a distanza di 6 mesi da quando vennero evacuati dalle loro case, si sono ritrovati ancora nella stessa situazione. Eppure erano stati fatti dei lavori e la frana era stata messa in sicurezza, come era stato spigato agli abitanti: era stata fatta saltare con microcariche e alleggerita. «Se questa è sicurezza mi dica lei?», si sfogano i residenti dell'abitazione sotto la colata, i coniugi Franca e Francesco Zanon. Dalla finestra della loro abitazione si vedevano le scariche di sassi, continuavano senza sosta, ieri alle 14. In serata il sindaco ha emesso un'ordinanza di sgombero per quella casa, dove c'è anche una donna di 93 anni, e per la struttura accanto, dove abita l'altra famiglia Zanon. Evacuata anche l'attività commerciale, il magazzino di bevande e azienda agricola della famiglia De Pizzol. Tutti hanno trovato alloggio provvisorio all'albergo Bortoluzzi, di fronte al Municipio a Farra. Un déjà vu per gli abitanti: erano finiti in quella struttura anche il 12 maggio scorso, quando ci fu la prima emergenza.
LA RABBIA
«Dovevano toglierla tutta questa frana: invece qui dal primo agosto non si è più visto nessuno. Siamo niente per loro», racconta disperata Franca Zanon. Con il marito la notte tra sabato e domenica hanno dormito, praticamente vestiti su divano al piano terra, pronti a uscire di corsa qualora fosse scesa la frana. «Dovevano tagliare le piante, dovevano alleggerirla, e invece non abbiamo più saputo niente - proseguono -. Ci avevano detto che era risolto». I coniugi, disperati ieri pomeriggio dicevano: «Non andiamo via di qui, questa volta. Non ci possono prendere per le scatole così». E infatti, ieri sera, sono dovuti arrivare i carabinieri per convincerli che non si poteva stare lì: c'era un vero pericolo. Non si sposta invece la famiglia Elefante, che abita di fronte ai coniugi Zanon e che ieri alle 14 stavano tranquillamente pranzando. Un normalità apparente, perché anche loro vivono sotto la costante minaccia della frana. Per loro non è scattata l'evacuazione, ma anche dovesse il capofamiglia promette: «Io da qui non mi muoverò più - spiega Elefante - o mi danno 50mila euro o resto qui e se ci succede qualcosa pagheranno».
IL CASO
Da tre giorni a Schiucaz sono ricominciati i lavori, con ruspe in azione sotto la pioggia che spostavano materiale. Per questo tanti non hanno compreso come mai quei lavori non si potessero fare prima. «C'è chi dice che erano finiti i soldi, ma ora li hanno trovati però», dicono i residenti. Veneto Strade, che ha gestito l'intervento di messa in sicurezza di Schiucaz, quale soggetto attuatore spiega come si procede. «Se piove la montagna frana e non è colpa di nessuno - sottolinea il direttore generale Silvano Vernizzi -. Non ci sono pericoli per i residenti, visto che sono state rinforzate opere di contenimento. Domani (oggi ndr) continueremo a scaricare la frana. Un'operazione che non si poteva fare prima. Abbiamo messo in sicurezza la frana: o tiriamo giù la montagna o si interviene di volta in volta, scaricando a seconda delle esigenze».
Olivia Bonetti
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