AGORDO
Anche a Agordo sono stati giorni di paura. Il bar centrale in piazza ha

Giovedì 1 Novembre 2018
AGORDO
Anche a Agordo sono stati giorni di paura. Il bar centrale in piazza ha ripreso solo ieri mattina la normale attività. «È arrivata finalmente la luce - racconta la titolare Mariangela Rizzotto -, ma ci sono ancora zone senza acqua qui a Agordo». La barista spiega, che anche nelle giornate in cui il paese era praticamente isolato e senza luce ha deciso di tenere comunque aperto il bar. «Ero qui, con i compaesani - spiega - ho distribuito bottigliette d'acqua per chi aveva bisogno». Nel locale entrano diversi abitanti: tutti hanno danni da raccontare. Chi ha perso l'auto finita sotto una pianta, chi si è ritrovato l'acqua nello scantinato chi ha perso il tetto della casa, scoperchiata dal vento. Anche il mobilificio Roccon all'ingresso del paese se l'è vista brutta. «Hanno cercato di proteggere mobili e edificio in tutti i modi», racconta la barista.
La riattivazione della corrente elettrica a Agordo è stata fondamentale anche per l'ospedale cittadino che da lunedì era rimasto senza alimentazione. Era stato subito attivato il generatore, che ha permesso di non restare mai al buio, ma c'erano stati poi i problemi per il rifornimento carburante. L'Agordina è stata chiusa per giorni e non era percorribile. Sono con i mezzi di soccorso è stato portato il carburante che ha permesso di andare avanti per altre 24 ore.
Ma se piano piano qualche spiraglio di normalità iniziava a arrivare ieri dopo la riapertura della Agordina e il ritorno della corrente anche a Agordo il grosso problema per molti è quello di non essersi riusciti a mettersi in contatto con i propri cari. La copertura telefonica anche ieri era assente per diversi gestori. Anche quando verrà riattivata in paese però la barista Mariangela Rizzotto avrà difficoltà a parlare con la madre 74enne che abita a Canale. «Non la sento da domenica- spiega - abita sola ha delle amiche vicino, ma sinceramente sono in ansia». Come lei anche l'albergatrice dell'hotel Erice: «Non sento mio figlio da domenica».
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