Acc, prove di nozze con Embraco

Lunedì 14 Settembre 2020
Acc, prove di nozze con Embraco
BORGO VALBELLUNA
Mercoledì al ministero dello sviluppo economico la sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde, ne ha parlato a lungo con il commissario straordinario di Acc Maurizio Castro. Un vertice di sei ore, terminato con una stringata nota che faceva riferimento a «ulteriori prospettive» per lo stabilimento di Borgo Valbelluna. Dietro quell'incontro, sigillato dalla consegna del silenzio, lo sguardo di Todde e Castro sarebbe andato ben oltre i confini provinciali bellunesi arrivando fino Riva Presso Chieri (Torino) dove ha sede Embraco. L'ex stabilimento rivale (specializzato sempre nella produzione di compressori) potrebbe infatti diventare un partner per condurre un'operazione di sistema attraverso il braccio operativo del Ministero dell'economia, l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa: Invitalia.
L'ANNUNCIO
La sottosegretaria al Mise Alessandra Todde ha convocato per domani alle 10, in Prefettura di Torino, il tavolo di aggiornamento sulla vertenza ex Embraco. All'incontro parteciperanno anche rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il prefetto, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la sindaca Chiara Appendino, i sindaci di Chieri e di Riva presso Chieri, il curatore fallimentare, i rappresentanti di Whirpool e Invitalia. È in quella sede, con buona probabilità, che l'idea (anticipata ieri mattina da un quotidiano nazionale) doveva diventare pubblica.
IL NODO
L'operazione è tutt'altro che semplice. «Si tratta del matrimonio tra un morto (l'ex Embraco ha un curatore fallimentare) e un ferito grave (Acc è in mano ad un commissario straordinario)» è questo il commento che trapela dagli ambienti sindacali per spiegare la difficoltà di una simile operazione. Acc deve riuscire ad ottenere il credito dalle banche entro fine mese, quando si esaurirà la liquidità. 12,5 milioni di euro garantiti dallo Stato per le quali tre istituti di credito stanno valutando un'operazione coordinata con uno spezzatino dell'importo. Poi sarà l'Unione Europea a doversi esprimere sul piano e non è detto che a Bruxelles piaccia l'intervento (e gli aiuti) dello Stato per unire Acc e Embraco. Quanto basta per complicare le cose ulteriormente. Insomma, la discesa non è vicina ma per la prima volta si può guardare ad Acc con occhi diversi. Lo stabilimento di Mel potrebbe diventare uno dei due arti del colosso dei compressori. Se il ruolo di Castro sarà di primo piano, come tutto lascia pensare, non ci sarà neppure troppo da sgomitare per il ruolo dello stabilimento bellunese. L'altra difficoltà sarà quella di trovare un investitore privato pronto a scommettere sul colosso da settecento dipendenti (300 a Borgo Valbelluna e 400 a Riva Presso Chieri).
IL SINDACATO
«Massima soddisfazione - hanno espresso in una nota congiunta le sigle sindacali - per il ruolo centrale e strategico dato allo stabilimento di Mel. E' il primo grande piano industriale varato dall'attuale governo e si concentra nella creazione di un polo nazionale del compressore (componente strategico nella filiera del freddo) e prevede Acc il fulcro strategico di tutta l'operazione. Riteniamo, a tale proposito, indispensabile e urgente un tavolo nazionale a Roma con tutti gli attori coinvolti in questa grande operazione per avere maggiori particolari su come s'intende articolare le sinergie tra lo stabilimento di Mel e quello di Chieri».
PROVINCIA
«È una delle possibili soluzioni per le quali sta lavorando il governo - ha spiegato il Presidente della provincia Roberto Padrin - mi auguro ci siano margini per arrivare a risultati concreti e si possa comunque arrivare a una soluzione tampone entro il 30 settembre».
AZ
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